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Diciotto bresciani illustri ricordati giovedì al Famedio, ecco chi sono

Giovedì 9 novembre alle 15, al Famedio del Cimitero Vantiniano di via Milano, si terrà la cerimonia di commemorazione dei cittadini illustri. Nell’occasione verranno ricordate 18 personalità: Luigi Corioni, Daniela Dessì e Alberto Folonari, scomparsi nel 2016, Danilo Allegri, Mons. Giuseppe Almici, Giovanni Battista Mozzoni, Stefano Bazoli, Laura Bianchini, Miro Bonetti, Vittorino Chizzolini, Franco Feroldi, Angelo Ferretti Torricelli, Beppe Frau, Eugino Guarneri, Mons. Luigi Morstabilini, Oddino Pietra, Bortolo Rampinelli e Franco Tadini, scomparsi tra il 1980 e il 1989.

La cerimonia prevede delle letture commemorative a cura dell’attore Luciano Bertoli e l’esecuzione musicale del coro Gospel “Golden Guys” diretto da Paola Milzani. La popolazione – sottolinea una nota del Comune – è invitata a partecipare.

La photogallery dei bresciani illustri

vittorino chizzolini
tita mozzoni
Oddino Pietra
luigi morstabilini
mons.giuseppe almici
eugenio guarneri
franco tadini
miro bonetti
corioni
Daniela Dessì
rampinelli bortolo
Beppe Frau
angelo ferretti torricelli
alberto folonari

Cosa è il famedio del cimitero Vantiniano?

Nelle tavole predisposte da Rodolfo Vantini per la pubblicazione di Il Campo Santo di Brescia (Brescia, 1855) compare la monumentale aula del Pantheon, definita “Sala nell’Emiciclo in fondo al Cimitero destinata a contenere i monumenti degli illustri bresciani”, collocata appunto nell’emiciclo di chiusura dell’intero Campo Santo e in asse con il monumento a tronco di piramide del beato Giuseppe Bossini (1843-1856), il faro-lanterna (1847-1864) e la chiesa di San Michele.

Dopo l’esperienza della cosiddetta Rotondina Comunale (collocata nella cella 8 al termine del portico orientale della facciata del Vantiniano), nasce il Pantheon, così com’è scritto sull’architrave esterna della sala, un vero e proprio Famedio comunale in cui collocare cenotafi, monumenti e iscrizioni in memoria di cittadini illustri.

Doveva essere il Pantheon dei bresciani, nel quale l’Ateneo avrebbe eretto monumenti ai cittadini illustri. Nel 1864 quello a Giambattista Gigola, commissionato allo scultore Giovanni Battista Lombardi, era pronto ma rimase per decenni prima in Palazzo Bargnani e poi nel cortile di Palazzo Martinengo, ora sede della Pinacoteca, in attesa della conclusione dei lavori.

Le rendite di Giambattista Gigola vennero messe a disposizione dall’Ateneo per portare a compimento il Famedio. Ammonta a 116mila lire il contributo che l’Accademia elargì nel corso della seconda metà dell’Ottocento per la sua realizzazione: più di un terzo del costo complessivo dell’opera. Quando nei primi anni del Novecento i lavori furono finalmente conclusi, in quell’ambiente trovarono posto il solo monumento a Gigola e il busto in bronzo del musicista Costantino Quaranta, opera dello scultore Domenico Ghidoni su commissione di Francesco Piazza.

Eroso dall’inflazione il capitale dell’Ateneo, venuto meno l’entusiasmo municipale per i “monumenti eccitatori delle future generazioni”, come li definiva il presidente dell’Ateneo Gabriele Rosa nel 1886, l’edificio deputato a celebrare le patrie glorie rimase praticamente vuoto.

Nel marzo del 2015 la Giunta comunale ha deliberato di riprendere quella nobile idea. Il 16 marzo 2015 il Consiglio comunale ha approvato infatti il “Regolamento per le onoranze al Famedio” e ha costituito una Commissione consultiva composta dal Sindaco, che la presiede, dal Presidente del Consiglio comunale e da due Consiglieri comunali, uno per la maggioranza e uno per la minoranza. Entrambi i Consiglieri sono stati individuati dalla Conferenza dei capigruppo, da un dirigente indicato dal Sindaco, con funzioni di segretario, dai Rettori delle università cittadine o dai loro delegati, dal Presidente dell’Ateneo di Brescia o da un suo delegato, dai principali direttori delle testate giornalistiche e televisive bresciane o da loro delegati.

La Commissione consultiva, in sede di prima istituzione, ha avuto il compito di proporre alla Giunta comunale i nominativi dei cittadini illustri o benemeriti deceduti dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2014. Secondo il Regolamento sono considerate personalità illustri “coloro che abbiano meritato per opere letterarie, scientifiche, artistiche o per atti insigni, o che si siano distinti particolarmente nella storia patria. Cittadini benemeriti sono coloro che abbiano arrecato alla città particolare lustro e beneficio”.

Ogni anno, il 9 novembre, giorno della posa della prima pietra del Cimitero Vantiniano, si procede al ricordo dei cittadini illustri o benemeriti deceduti l’anno precedente, mediante apposizione dei nominativi su lapide commemorativa all’interno del Famedio.

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Redazione BsNews.it

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