Dopo lo sportello antigender di Prevalle, a Brescia arriva il pullman antigender. E – come era facile immaginare – la polemica infiamma già a partire dall’annuncio.
“I bambini sono maschi, le bambine sono femmine” e ancora: “La natura non si sceglie / #stopgender nelle scuole / #busdellalibertà”. Così, infatti, si legge sul pullman arancio che martedì 26 settembre arriverà nella città di Brescia dopo essere partito ieri da Roma e aver toccato Milano (lunedì).
A promuovere l’iniziativa è “CitizenGO” e “Generazione Famiglia”, che hanno copiato quanto già fatto in spagna (anche se lì lo slogan era più diretto: “i bambini hanno il pene, le bambine la vagina”). Ma tra gli organizzatori, secondo quanto riferisce l’Espresso, c’è anche Massimo Gandolfini, portavoce del Family Day e sostenitore delle teorie riparative (con Gianfranco Amato è uno dei nomi più noti in quel campo, e anche nel Bresciano esistono diversi precedenti polemici che lo riguardano).
Dopo Brescia (e non è ancora noto il punto di arrivo), il bus proseguirà il suo percorso a Bologna, dove il livello dello scontro sociale tra anti-gender e gruppi di sinistra e antidiscriminazioni è già alto. (lu.ort.)
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