La Procura di Trento ha aperto un indagine contro ignoti per omicidio colposo sul caso della bimba di 4 anni morta l’altro ieri all’ospedale di Brescia a causa della malaria, malattia contratta in circostanze ancora misteriose. Un atto quasi dovuto, per capire se gli ospedali coinvolti abbiano seguito tutti i protocolli medici del caso.
Sofia Zago – che era sentita male durante una vacanza in campeggio con i genitori a Bibione – era stata ricoverata per diabete a Portogruaro e quindi spostata a Trento. Qui le era stata diagnosticata una faringite e la malaria.
Uno dei nodi ancora da chiarire, però, è come sia avvenuto il contaggio. Il Civile, con una nota, ha sottolineato che non c’è pericolo di contagio, ma restano da capire come la piccola possa aver contratto la malaria, visto che non si è mai recata in paesi a rischio. Una delle ipotesi è che abbia contratto il virus in ospedale. Come? Da una zanzara “importata” da qualche altro paziente (o familiare), oppure da una zanzara anofele “autoctona”. Un’ipotesi – quest’ultima – davvero inquietante, perché ad oggi si ritiene che le zanzare portatrici del virus in Italia non siano in numero sufficiente da riprodursi e diffondersi.
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