A Brescia il caso più clamoroso è stato quello delle 48mila multe sulla strada Goitese. Ma le proteste collettive (a volte anche ultra legem) contro autovelox e tutor sono state diverse. Ora però un Decreto legge rischia di spaccare il Paese a metà, tra coloro che gioiscono e coloro che sono pronti alla “rivoluzione”. Gettando benzina sul fuoco delle polemiche.
Secondo quanto riferisce Repubblica.it, infatti, sarebbe in preparazione un decreto per rendere illegali le segnalazioni di autovelox e tutor sulle strade, ma anche su navigatori satellitari, sulle app e sui siti con la motivazione che spingerebbero i guidatori a brusche manovre per ridurre la velocità (con un alto rischio di tamponamenti) e vanificherebbero il lavoro delle forze dell’ordine. Affermazioni vere, anche se i promotori dell’iniziativa dimenticano l’effetto dissuasivo dei cartelli: il cui fine è, appunto, quello di indurre a rallentare, e non tanto quello di emettere più sanzioni.
Insomma: il rischio è che a gioire per la novità più le casse dei Comuni (tra i casi più noti quello di Longhena) che le famiglie di automobilisti e motociclisti.
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