“Sono apparsi assolutamente determinati ad ‘ammazzare in Italia’ e poi a raggiungere il territorio dello stato islamico, che avrebbe rivendicato il loro pregresso atto di terrore, loro prestigioso ‘biglietto da visita’ per l’arruolamento nelle milizie armate”. A dirlo, nero su bianco – secondo quanto riferito da Brescia oggi – è la sentenza che ha confermato la condanna a sei anni di carcere per il tunisino Lassaad Briki e ol pakistano Muhammad Waqas.
I due, secondo la sentenza, stavano progettando un attentato alla Base Nato di Ghedi. Fatti, non parole. Inoltre i due avevano manifestato esplicitamente la vicinanza all’Isis, senza mai prenderne le distanze. Tanto che “neppure nel giudizio di appello vi è stato altro spunto collaborativo o presa di distanze dall’ideologia propugnata dal califfato da parte di nessuno dei due imputati, nei cui confronti, rilevatane la pericolosità, va confermata anche l’espulsione a pena espiata”.
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