Brescia Musei, Castelletti contro Vilardi: ha la memoria corta
L’ex assessore Paola Vilardi “ha la memoria corta” quando insiste nel chiedere i criteri che hanno portato alla nomina di Luigi Di Corato a Brescia Musei, perché “è stato utilizzato lo stesso identico sistema di selezione usato da Paroli per individuare il Soprintendente del Teatro Grande”. A dirlo è il vicesindaco di Brescia Laura Castelletti, che con un lungo post pubblicato pochi minuti fa su Facebook rispedisce al mittente tutte le accuse della forzista e incalza chiedendo a Vilardi di attivarsi con la Regione perché il Teatro Grande abbia i fondi promessi.
ECCO IL TESTO INTEGRALE
Leggo che la consigliera Vilardi gioca ad avere la memoria corta ogni volta che si parla di Luigi DiCorato Direttore di Brescia Musei.
La Vilardi si chiede infatti “con quali criteri é stato scelto : lo abbiamo chiesto al Comune, ma mai una risposta”.
Rispondo nuovamente anche se per ragioni di trasparenza trova, già da tempo, tutto pubblicato sui siti di Comune e BresciaMusei.
Ribadisco che, come ho già fatto nell’aula del Consiglio Comunale quando interrogata sul tema (più volte), é stato utilizzato lo stesso identico sistema di selezione usato per individuare il Soprintendente del Teatro Grande (competenza artistica, preparazione manageriale, capacità di fundraising). Il metodo aveva dato soddisfazioni, abbiamo scelto di replicarlo (visti i risultati sono felice della scelta). Per tutti e due gli enti stesso metodo di selezione affidato allo stesso Direttore Generale (Alessandro Triboldi incaricato dalla Giunta precedente e ancora in carica durante la selezione per FBM), l’unica differenza la si può individuare nel Sindaco a capo dell’Amministrazione, nel primo caso si trattava di Paroli e nel secondo di DelBono.
Le ricordo anche che prima dell’arrivo di questa amministrazione non esisteva la figura di Direttore di BresciMusei e la nomina per la direzione artistica avveniva senza selezione.
Sempre la Vilardi aggiunge “Piuttosto, si ricordino un po’ più del lavoro di Umberto Angelini al Teatro Grande”.
A lei dico che il Teatro Grande, di cui il Sindaco é Presidente, é uno degli attori centrali della strategia culturale della città. I brillantini risultati raggiunti, di cui Angelini e il cda sono artefici, lo dimostrano.
Sempre alla consigliera Vilardi dico che se tiene davvero al Teatro Grande, e non ho ragione di non crederle, si attivi in Regione (é il suo centro-dx che governa) per sollecitare i contributi che gli spettano.
Lo scorso anno la Regione in qualità di socio fondatore (molto generosa con altri teatri lombardi) non ha versato il contributo indicato in delibera, per questo anno non abbiamo ancora ricevuto risposta (ricordo anche che l’assessore regionale alla cultura aveva messo in dubbio la permanenza della Regione nella Fondazione).
Ho chiesto ad alcuni assessori regionali bresciani di darci una mano, spero lo facciano in nome del Teatro Grande superando colori politici e ideologie per il bene della città.
Se la Vilardi darà una mano le saremo grati.