Con grinta a determinazione sulla più importante ribalta internazionale: domani, alle 20.30, lAn Brescia sarà in acqua alla Danube Arena di Budapest, per disputare i quarti di finale di Champions League, contro gli ungheresi dellEger.
Approdata, per la seconda volta nel giro di tre anni, tra le migliori sei formazioni europee, la squadra di Sandro Bovo non tradisce alcuna forma di appagamento ed è pronta a dare il massimo per portare il più avanti possibile il proprio percorso nella Final Six. Il compito sarà arduo: contro i forti magiari, lAn ha giocato due anni or sono, nella fase a gironi di Champions, raccogliendo due sconfitte, e, da allora, il tasso tecnico della compagine di Dabrowski, non è certo calato. LEger è la seconda forza della pallanuoto ungherese (dieci giorni fa, la sconfitta in finale da parte del Szolnok), e già questo basterebbe come eloquente biglietto da visita; se poi si dà unocchiata allorganico (dal campione olimpico Milos Cuk, al centroboa Harai, passando per lestroso attaccante Hosnyanszky, il difensore Cuckovic, il mancino Vapenski), il quadro diventa abbastanza chiaro.
In ogni caso, Eger o non Eger, sulla difficoltà dellimpegno non cerano dubbi: lo scenario è quello delle finali della massima rassegna continentale, non un qualunque torneo doltreconfine, e il sette bresciano non arriverà in riva al Danubio, inconsapevole di cosa laspetta. Al di là della piena consapevolezza del contesto, lungo la stagione, Presciutti e compagni hanno dimostrato che, esprimendo il proprio potenziale, possono reggere il confronto con i team meglio attrezzati, per cui i biancazzurri, domani sera, si schiereranno per puntare al bersaglio grosso, e lamarezza per la finale di Torino servirà ad aumentare le motivazioni e ad alimentare la giusta cattiveria agonistica. Conquistare la semifinale di Champions vorrebbe dire, oltre che togliersi una grossa soddisfazione, regalare, allo sport bresciano, un traguardo storico: anche per questo, tutto il gruppo è deciso a dare battaglia.
«A inizio stagione dice il presidente, Andrea Malchiodi -, i due obiettivi primari erano arrivare a giocarci lo scudetto e la qualificazione alla Final Six di Champions per poi passare i quarti: il primo è andato, ora ci buttiamo a testa bassa sul secondo. Se giochiamo secondo le nostre possibilità, siamo convinti di poter arrivare nelle prime quattro e, così, entrare nella storia del movimento sportivo bresciano. Ovviamente, sarà dura: lEger ha un ottimo organico e poi si può dire che giochi in casa, e sappiamo che i tifosi ungheresi sono molto appassionati e competenti, e, dunque, sanno bene come sostenere i propri beniamini. In un appuntamento come le finali, il ruolo del pubblico può avere una forte valenza, labbiamo visto nel 2014 con la vittoria del Barceloneta».
«Se è vero che, per noi dichiara coach Bovo -, è un onore essere di nuovo tra le migliori sei formazioni europee, è altrettanto vero che non andremo per fare presenza. I ragazzi hanno carattere, sanno lottare, e anche contro le più accreditate per il titolo, come Szolnok e Olympiacos, hanno dimostrato di poter dire la loro, per cui riteniamo di poter superare lEger e conseguire un traguardo di ancora maggior prestigio; certamente, occorrerà una prova di alto livello, loro hanno una rosa molto buona, con giocatori di qualità in ogni reparto».