Il Bigio continua a far discutere la città. Ieri, infatti, si sono registrate due nuove prese di posizione. La prima di Mdp, il movimento nato alla sinistra del Pd e guidato a livello bresciano da Paolo Pagani. La seconda, di tenore opposto, dell’estrema destra di Casa Pound. Le riportiamo entrambe.
Articolo Uno Movimento Democratico e Progressista di Brescia s a proposito dell annosa disputa sulla statua Era fascista (Bigio per i bresciani):
– esprime il proprio sostegno al Sindaco Emilio Del Bono ed alla sua Giunta che continuano a mantenere limpegno assunto di non ricollocare in piazza della Vittoria questopera simbolo del nefasto regime fascista;
– apprezza le installazioni delle sculture dellartista Mimmo Paladino decise dallAmministrazione e da Brescia Musei;
– ricorda come la stessa statua sia stata dapprima abbattuta dai Partigiani della Fiamme Verdi nelle giornate della Liberazione e successivamente rimossa dalla piazza e collocata in magazzino per decisione della prima Giunta comunale eletta dopo la Liberazione, con il più vasto consenso popolare (lopera del Dazzi non fu mai amata dai bresciani proprio per il suo significato politico);
– stigmatizza la campagna orchestrata dalle forze politiche di destra che ne pretendono il ritorno dopo avere a tal fine sperperato denaro pubblico in opere inutili;
– respinge lidea pretestuosa e demagogica di un referendum, auspicando invece una definitiva soluzione sia per piazza della Vittoria, sia per il Bigio, che potrebbe tuttal più trovare senso in uno spazio che ne storicizzi il significato simbolico legato al passato regime.
– esclude nel modo più assoluto il suo ritorno in piazza, perché diventerebbe unaltra icona per i nostalgici del fascismo e offenderebbe la memoria dei Partigiani e la sensibilità antifascista di una città medaglia dargento al valor militare per la Resistenza.
Il Bigio è tornato in piazza Vittoria. A riportarlo è stata CasaPound Italia, che ha messo una riproduzione a grandezza naturale della statua in quello che era il suo posto. Il movimento, inoltre, ha esposto uno striscione su cui si leggeva “LA VITTORIA SARÀ DEL BIGIO”.
Il posto del Bigio sottolinea il movimento – è in piazza Vittoria. Lidea di spostarlo dimostra una volontà iconoclasta degna dellIsis. In passato era stata incarnata da quei vandali incolti che realizzarono un paio di attentati dinamitardi contro la statua. Oggi la fa propria il direttore di Brescia Musei, con prese di posizione che non meritano neanche di essere commentate.
Lunica a giovarsi davvero di questa vicenda sottolinea Cpi – è lamministrazione comunale, che può utilizzarla come arma di distrazione di massa: si sta preoccupando di questa statua come se fosse il più grave problema di Brescia, mentre vive un progressivo deterioramento del tessuto economico e sociale.
Invece di creare problemi che non ci sono, le istituzioni bresciane si preoccupino di risolvere quelli che esistono. E che sono gravi e hanno un impatto concreto sulla vita dei cittadini. Intanto conclude CasaPound Italia Brescia – rimettano il Bigio al suo posto: a differenza loro non ha mai fatto danno a Brescia.
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