Il bellissimo Convento dell’Annunciata, sul Monte Orfano, poggia su basi molto fragili. Ma stavolta non si tratta di una metafora per indicare il rischio della vendita, ormai scongiurato. Bensì di un’accurata ricerca sulla struttura che è stata oggetto di una cena tra il nuovo priore dei Frati Servi di Maria, Padre Carlo, i volontari del convento e l’architetto cazzaghese Emanuele Facchi.Secondo quanto riportato da Bresciaoggi, la struttura è frutto di troppi interventi stratificati avvenutinei sei secoli di storia del convento rovatese. La ricerca dell’architetto, infatti, ha ripercorso i diversi lavori avvenuti nel corso del tempo: quelli dei primi secoli attorno al nucleo quattrocentesco di chiesa e chiostro, ma anche le modifiche del 1.600 (la costruzione di nuove cappelle e delle volte del chiostro, con lo smembramento del lato Nord che confinava con la chiesa). Poco altro si sa degli interventi avvenuti fino al grande recupero del Dopoguerra, ma la situazione – come spiegato dall’architetto a Bresciaoggi – “chiede di affrontare le reali potenzialità di rischio”.
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