E’ finita secondo attese. Anzi: forse anche un po’ meglio delle attese per i sostenitori di Matteo Renzi. E’ questo l’esito bresciano delle primarie del Partito democratico, che hanno consegnato all’ex premier 21.478 voti validi su 27.366 votanti complessivi: il 78,94 per cento (contro una media nazionale intorno al 70). Lo sfidante Andrea Orlando, nel Bresciano, si è dovuto fermare al 21.06% (5.729 voti). Solo 73 le bianche e 86 le schede nulle.
Unica nota negativa il dato dell’affluenza bresciana, che ha contato circa 20mila votanti in meno del 2013 (47.000), a fronte di un calo rispetto alla media nazionale molto più modesto (in Italia hanno votato circa 2 milioni di persone, contro i 2,8 del 2013).
Sembra quasi, dalla vasitià dell’eco sui media, che Renzi abbia vinto le elezioni politiche alla guida di una coalizione di Governo. In realtà basta dimensionare i numeri per capire molto di più. Il corpo elettorale italiano è formato da da circa 50 milioni di votanti. Quindi, alle primarie del PD, Renzi ha ottenuto il 70% dei voti del 3,27% del corpo elettorale del Paese: il 2,2 % del totale complessivo. Ecco, questa mattina, Renzi dovrebbe chiedersi cosa pensa di lui il restante 97,8% degli elettori italiani…
Condivido in pieno. Ed è la solita analisi che fanno politici, sindacalisti e mestieranti del potere per legittimare il loro potere. E intanto i problemi della gente comune rimangono lì, irrisolti, sempre più complicati formando quello che si chiama la mentalità negativa radicata del popolo contro ogni forma di potere (politico, religioso, istituzionale).