Brebemi, Legambiente all’attacco: nel 2016 cresciute le perdite

Nel 2016 le perdite di Brebemi sono cresciute ancora. A dirlo è una nota del responsabile Trasporti di Legambiente Dario Balotta

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Brebemi
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Nel 2016 le perdite di Brebemi sono cresciute ancora. A dirlo è una nota del responsabile Trasporti di Legambiente Dario Balotta, che critica Brebemi accusando i vertici di aver chiuso un nuovo bilancio in negativo nonostante gli aiuti pubblici.

ECCO IL TESTO DEL COMUNICATO

Nel 2014 Brebemi aveva chiuso con una perdita di 35,4 milioni, nel 2015 le perdite erano raddoppiate, salendo a 69 milioni di euro. Nell’esercizio del 2017 le perdite ammontano a 49 milioni di euro ma va chiarito che la società ha introitato la prima trances di 40 milioni di aiuto pubblico dalla regione Lombardia. Senza questo aiuto il disavanzo ammonterebbe a 89 milioni di euro cioè 20 milioni in più rispetto allo scorso anno. Dal bilancio emerge che: il deficit è uguale agli introiti, questo significa che BreBeMi spende il doppio di quello che incassa. Neppure Alitalia fa peggio e così si evidenzia che è fallito il Project Financing. Per qualsiasi altra impresa sarebbe già stata avviata la procedura fallimentare; il debito complessivo cresce, adesso è a quota 140 milioni e cresce ogni anno rendendo impossibile ripagarlo; la convenzione CAL-Brebemi impone requisiti di solidità patrimoniale che non sono evidentemente rispettati, e che se non rispettati potrebbero portare a sanzioni fino alla revoca della concessione. Ma tace il vigilante CAL (Concessioni Autostradali Lombarde). Del resto le stime aziendali avevano annunciato di 60 mila veicoli in circolazione ogni giorno, mentre non si e’ andati nel 2016 oltre i 15 mila veicoli/giorno. Con le tariffe (doppie rispetto alla media nazionale) e l’aumento delle tariffe del 7,88% da inizio anno, le potenzialità di crescita del traffico sono esaurite. Il traffico copre solo il 25% degli introiti previsti dal Piano Economico Finanziario andando avanti cosi si bruciano inutilmente gli aiuti pubblici e si tiene una infrastruttura colpevolmente vuota. Il Governo dovrebbe intervenire per valutare le condizioni del ritiro della concessione e fermare l’inutile collegamento A35-A4 (Ospitaletto-Castegnato) non previsto dalla concessione originaria che costa 50 milioni di euro e distrugge altri 60 ettari di terreno agricolo inutilmente. Questo intervento andrebbe a ricadere nell’area dove più alti sono i livelli di emissione di PM10 di tutta la provincia bresciana già gravata dalla presenza di cave, discariche, industrie pesanti e infrastrutture stradali e ferroviarie.

Dario Balotta responsabile trasporti Legambiente Lombardia

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