Il malore appare la causa più probabile della morte di Marco Sossi, il 29enne di Borgo San Giacomo scomparso da casa domenica scorsa e ritrovato morto (in 35 centimetri d’acqua) qualche giorno dopo nella campagna di Genivolta (Cr). Ma i dubbi sulla dinamica dei fatti restano molti.
L’autopsia sul corpo – che a detta dei testimoni non presentava segni di violenza, né gonfiore da annegamento – si è tenuta nelle scorse ore, ma ci vorranno due mesi per il responso completo. Subito, però, si saprà un dettaglio non secondario: se c’era acqua nei polmoni, e dunque se il giovane è morto annegato oppure è stato buttato nel canale che non si trovava sul percorso che il giovane avrebbe dovuto percorrere quella mattina.
A fornire qualche dettaglio in più, comunque, potrebbe essere il telefono che, lo ricordiamo, permette di tracciare gli spostamenti dei proprietari anche diverse ore dopo lo spegnimento per l’esaurimento della batteria. Così si potrebbe capire meglio il percorso di Marco, ma anche rilevare la presenza di eventuali persone che hanno agganciato le celle della zona nell’orario della sparizione (le tre di notte), anche se gli investigatori – a differenza di quanto ipotizzato dalla sorella – paiono escludere che 29enne non fosse solo.
Tra i dubbi che rimangono aperti, invece, l’assenza delle calze e delle scarpe sul corpo di Marco. Potrebbero essere spariti nella roggia.
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