La divisione all’interno del Partito democratico è forte, e radicata. Nel Bresciano la maggioranza degli ex della Margherita – in vista delle votazioni per il nuovo segretario nazionale del Pd – sono schierati con Matteo Renzi, mentre una buona parte degli ex Ds è schierata con Andrea Orlando.
Fin qui la regola, ma le eccezioni sono numerose su entrambi i fronti. Tra i renziani di ferro, ad esempio, non è possibile non citare il segretario cittadino del Pd Giorgio De Martin (ex Ds, ala liberal). Ma anche nel mondo cattolico c’è un ampio fronte di “dissidenti”, che hanno deciso di non appoggiare l’ex premier.
I nomi – presentati oggi nel corso di una conferenza stampa – sono di tutto rispetto. Da Tino Bino, martinazzoliano e prodiano della prima ora, già candidato alla carica di presidente della Provincia al deputato (ex montiano) a Gregorio Gitti con al seguito la moglie Francesca Bazoli. Senza dimenticare Piergiuseppe Caldana (direzione cittadina del Pd) e Angelo Balsamo, già segretario cittadino della Dc ai tempi di Mino Martinazzoli sindaco.
Un gruppo variegato, ma unito dall’ispirazione cattolica, che si somma a quello ex diessino, quasi ricompattato per l’occasione con l’adesione alla candidatura di Orlando – oltre alla sinistra interna – di figure come Franco Tolotti, Roberto Cammarata e altri.
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