I profughi puliscono i sentieri, trasformandosi da costo in potenziale risorsa. E’ quanto accade a Zone, dove i circa 20 migranti che beneficiano del programma di protezione governativo – ospiti dell’ex locanda la Lucciola – ogni martedì e venerdì (dalle 9 alle 16) si dedicheranno alla cura dei percorsi montani accompagnati da due operai zonesi in mobilità.
I giovani provenienti da diversi paesi africani (Mali, Senegal, Gambia, Ghana e Nigeria) hanno un’età media di circa 20 anni e sono impegnati in un progetto volontario chiamato “Di buona volontà”, realizzato in virtù della convenzione tra la cooperativa il Pellicano e il Comune (che ha pagato gli attrezzi).
Ma il sindaco Marco Zatti, interpellato da Bresciaoggi, non nasconde qualche timore: “In passato avevo tentato di facilitare l’integrazione dei giovani africani assegnando loro piccole mansioni nella serra comunale: è stata una delusione. Non voglio però rinunciare a essere ottimista e dunque, anche per rispetto al modo di concepire l’ospitalità che hanno i miei concittadini, ho deciso di riprovarci”.
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