La Lega: profughi e depuratore, la Val Trompia va tutelata

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Paolo Formentini, segretario provinciale Lega Brescia
Paolo Formentini, segretario provinciale Lega Brescia
Con una nota la Lega valtromplina prende posizione in favore della cessione dell’Azienda servizi della Valtrompia ad A2A sottolineando “che questa cessione sia l’unica possibilità che la Valle ha per realizzare il depuratore e che non esistano alternative” e ribadendo di “totalmente contrari al Sistema territoriale di accoglienza di profughi e rifugiati sul territorio della Valtrompia”.
ECCO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO
I recenti avvenimenti in Valle, sul tema della suddivisione dei presunti profughi e per la questione di cessione delle quote ASVT, ci vedono impegnati come Lega Nord in difesa del nostro territorio.
Cedere le quote di ASVT alla società A2A in fretta e furia è un’ipotesi che non avremmo mai voluto prendere in considerazione, ma siamo consapevoli che questa cessione sia l’unica possibilità che la Valle ha per realizzare il depuratore e che non esistano alternative. Così si spiega il nostro voto di astensione alla cessione delle quote ad A2A, un voto che non approva affatto la scelta forzata dovuta alla mancanza di risorse economiche per adempiere all’opera, e nemmeno ci trova contrari al depuratore, opera che i cittadini della Valtrompia pagano da anni.
E sempre per il bene della nostra Valle siamo totalmente contrari al Sistema territoriale di accoglienza di profughi e rifugiati sul territorio della Valtrompia. Sebbene il Prefetto venda il suo piano come un’offerta vantaggiosa, il progetto di micro accoglienza diffusa dei 326 presunti profughi dimostra come sia sordo e poco interessato all’opinione dei cittadini. Valerio Valenti sceglie infatti di interpellare soltanto i sindaci, senza chiedere ai cittadini cosa ne pensano. Porteremo sul territorio una raccolta firme contro l’accoglienza per dar voce ai cittadini. Di fatto, come spesso accade, questi presunti profughi arrivano su un territorio sprovvisti dello status di rifugiato (per cui ci vogliono mesi) e nell’attesa vengono mantenuti dallo Stato con i soldi dei contribuenti, salvo poi non essere riconosciuti come rifugiati. Il business dell’immigrazione incontrollata gestito spesso da Cooperative di zona, andrebbe combattuto, e non finanziato con progetti di micro accoglienza.
La Valtrompia non ha bisogno dei presunti profughi.

 

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