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Scomparsa di Sara, cresce la paura. I familiari: temiamo le abbiano fatto del male

Desta sempre maggiore preoccupazione la scomparsa di Sara Capoferri, la 37enne palazzolese di cui non si hanno tracce da marredì e la cui auto è stata trovata bruciata giovedì nelle vicinanze di un laghetto artificiale a Berlingo.

Proprio sulla ex cava si stanno concentrando le ricerche dei reparti speciali delle forze dell’ordine: il timore è che la giovane, madre di una 16enne, si sia tolta la vita o – peggio – sia stata uccisa. A spaventare è anche il fatto che l’auto sia stata ritrovata distrutta dal fuoco e che – secondo alcuni testimoni sentiti da Bresciaoggi – l’incendio sia stato appiccato soltanto due giorni dopo la scomparsa.

In attesa di svolte investigative il padre di Sara, Pier Antonio Capoferri – sentito dal Giornale di Brescia – ha lanciato un appello alla figlia. “Sara torna a casa o almeno fatti sentire”, ha detto al giornalem “Più passano i giorni e più perdo le speranze – ha detto l’uomo -. Ultimamente frequentava compagnie non facili, ma non voglio pensare al delitto anche se sono molto preoccupato”. “Sara talvolta aveva bisogno di isolarsi per riflettere – h raccontato invece la sorella a Bresciaoggi -: qualche volta si è allontanata per un giorno, ma sapevamo che poi tornava a casa. Stavolta abbiamo invece subodorato che c’è qualcosa di strano e di anomalo. Non avrebbe mai lasciato sua figlia sola per così tanto tempo. Abbiamo davvero paura che qualcuno le abbia fatto del male. Per questo chiediamo a chi sa qualcosa di farsi avanti”.

E proprio sulle frequentazioni di Sara si sta concentrando un filone investigativo. Resta da capire, poi, se sono vere le prime ricostruzioni giornalistiche su quanto accaduto quella sera. Secondo quanto riferito da Bresciaoggi di oggi, la 37enne è partita dalla sua abitazione di San Pancrazio per raggiungere un parcheggio di Ospitaletto dove un amico l’ha accompagnata fino a un locale di Iseo. Lì ad attenderla c’erano altri amici, a cui a un certo punto la giovane ha chiesto di essere riaccompagnata a Ospitaletto perché aveva promesso ai genitori di rientrare presto. A Ospitaletto, quindi, Sara avrebbe chiamato un secondo amico chiedendogli di aiutarla perchè non si sentiva bene. L’uomo – già sentito dai carabinieri – ha riferito di essere corso sul posto, dove però la giovane lo ha tranquillizzato affermando di voler tornare a casa.

 

 

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Redazione BsNews.it

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