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Mediazione penale minorile, protocollo di intesa in Provincia

La Provincia di Brescia intende proseguire il proprio percorso di collaborazione con la Magistratura Minorile nell’ambito della mediazione penale, mantenendo il proprio ruolo di Ente capofila nel progetto relativo alla giustizia riparativa, che vede coinvolti il Tribunale per i Minorenni di Brescia, la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Brescia, le Province di Bergamo, Mantova, Cremona, il Comune di Brescia e il Centro Giustizia Minorile per la Lombardia.

“La mediazione penale – ha sottolineato il Presidente della Provincia di Brescia, Pier Luigi Mottinelli – contribuisce alla definizione di un diverso concetto di responsabilità personale per una responsabilizzazione del minore, autore di reato, attraverso l’incontro con la persona offesa dal reato, con l’intento di superare l’offesa arrecata attraverso un percorso di reciproco riconoscimento e di riparazione. E’ uno strumento di politica criminale seriamente preventivo, che promuove la risocializzazione e il reinserimento dei giovani rei”.

L’ufficio per la mediazione penale minorile di Brescia è stato avviato alla fine di marzo 2008, il primo fascicolo è stato inviato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni il 26 maggio 2008. Il numero complessivo dei casi pervenuti all’Ufficio per per la mediazione penale minorile, alla data del 31 dicembre 2015 è pari a 536 di cui 210 provenienti dalla provincia di Brescia, 181 provenienti dalla provincia di Bergamo, 73 provenienti dalla provincia di Cremona e 72 provenienti dalla provincia di Mantova.

“La mediazione – ha concluso il Presidente Mottinelli – diventa l’occasione per raccontare l’attività dell’ufficio e per promuovere temi inerenti la legalità; si raccoglie il desiderio, soprattutto rispetto alle scuole, di essere in rete per diventare più efficaci ed uscire dalla percezione di solitudine. Ogni mediazione si conclude con un accordo ripartivo concordato tra le parti che può essere di carattere simbolico oppure che su richiesta delle parti stesse di tipo operativo (attività a favore della comunità o della parte offesa), con ricadute sociali positive come ad esempio le testimonianze dirette dei ragazzi nelle scuole, la produzione di materiale divulgativo (video, cartellonistica) prodotto dai ragazzi sui temi della legalità, la ricostruzione del tessuto sociale ad esempio nel gruppo classe o nel gruppo amicale dei pari”.

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Redazione BsNews s

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