“Ringrazio la Digos che ha svolto l’operazione e gli agenti della Questura di Brescia. Il rimpatrio di questa persona è una buona notizia; dall’altro lato però preoccupa perché ancora una volta dimostra come la Lombardia e il territorio provinciale bresciano siano coinvolti dal pericolo rappresentato dal terrorismo islamico”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali, commentando il rimpatrio di un tunisino, accusato di propaganda in rete in nome dell’Isis, residente a Edolo, in provincia di Brescia.
“Sembra che questa persona dovesse compiere attentati in Italia simili a quelli che hanno già coinvolto Francia e Belgio. L’Islam radicale si conferma una piaga sociale da eliminare. I fondamentalisti islamici – ha concluso Bordonali – non sono compatibili con la nostra cultura e con la nostra civiltà. Purtroppo notiamo spesso come siano i giovani a propagandare ideologie jihadiste, segno del fallimento di un processo di integrazione promosso da buonisti e da una certa parte politica”.
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