Supercoppa Len, An Brescia si inchina allo Jug Dubrovnik
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In casa dello Jug Dubrovnik, nella finale di Supercoppa Len, l’An Brescia lotta a viso aperto, si batte con grinta, ma deve cedere il passo alla formazione croata: alla piscina Gruz, finisce 10 a 4 (2-0, 2-0, 3-0, 3-4, i parziali) per i rossoblu di Kobescak.
L’atteggiamento mentale dell’An è di quelli che occorrono nelle occasioni più importanti e fin dalle prime azioni le calotte bresciane dimostrano di voler essere protagoniste e, in più di un frangente, le due squadre si esprimono in maniera speculare, con le difese efficaci nel costringere all’errore i possessori di palla, o a indurli al fallo. Presciutti e compagni si applicano con generosità provando e riprovando a imporre il proprio gioco, i padroni di casa, però, risultano più lucidi sotto porta, e questo costa caro ai ragazzi di Sandro Bovo che, progressivamente, finiscono sotto nel punteggio in maniera pesante. In tal senso, piuttosto emblematico lo 0 su 6 con l’uomo in più fatto registrare dai biancazzurri dopo tre tempi; ma ben più significativo il fatto che la prima rete bresciana arriva solo in apertura dell’ultima frazione.
A condizionare la prestazione dell’An, anche i problemi fisici di Sava Ranđelovic, alle prese con un timpano perforato, e di Vjekoslav Paskovic, dolorante per un colpo nelle costole. Nella sostanza, contro i detentori della Champions League, la troppo poca consistenza offensiva segna il match dell’An che, comunque, non china mai il capo cercando di fare il proprio dovere fino alla fine.
«Prima di tutto – commenta coach Bovo -, devo fare i complimenti allo Jug che si è dimostrato superiore. Da parte nostra, abbiamo fatto tanta fatica in avanti e con avversari come questi, finire sotto di quattro significa veder chiusi i conti. In ogni caso, la squadra ha lottato, abbiamo prodotto un gran volume di gioco ma non l’abbiamo messa dentro. In più, Sava e Vjekoslav non erano al cento per cento e pure questo ha pesato. Pur con una buona difesa, il non aver segnato per due tempi ed essere partiti nel terzo tempo da meno 4, ha finito per condizionare tutto quanto; a quel punto, siamo incappati in errori banali come alcune palle scivolate di mano. Più in generale, contro i migliori avversari incontrati in questa stagione, non abbiamo fatto quello che senz’altro era, ed è, nelle nostre possibilità. Ad ogni buon conto, se dovevamo perdere, meglio che sia successo in modo così netto, così ora ripartiamo, fin da domani sera, a lavorare molto più forte».