“Ha vinto il no. Il popolo si è espresso”. E’ del deputato Pd Luigi Lacquaniti la prima nota a caldo sul referendum costituzionale: un’analisi impietosa sugli effetti pratici del risultato elettorale. Così conclude la nota, di cui riportiamo il testo integrale: “Vuoti di potere, ingovernabilità sono ostacoli al superamento definitivo della crisi economica che ci stavamo lasciando alle spalle e possono esser premesse per il prevalere in Europa delle forze dell’austerity e dell’intolleranza”.
ECCO IL TESTO INTEGRALE
Il popolo si è espresso: ha vinto il NO alle riforme costituzionali, nulla cambia. Nessuna riduzione al numero dei parlamentari. Nessuna riduzione dei tempi dell’attività legislativa. Nessuna riduzione dei costi della politica. Nessuna introduzione nella Costituzione della parità di genere. Nessuna abolizione del CNEL, ente inutile e costoso. Nessuna semplificazione nella giungla di competenze di Stato e Regioni, e di conseguenza nessuna riduzione delle relative controversie davanti alla Corte Costituzionale. Coloro che volevano conservare l’esistente hanno prevalso sui tanti di noi che proponevano di adeguare e migliorare una parte della Costituzione italiana. Ne prendiamo atto. Il voto popolare in democrazia non si discute, si accetta. Ed è comunque un dato positivo l’alta affluenza.
Oggi vi è la necessità di lasciarsi alle spalle una lunga ed esasperata campagna referendaria che per alcuni tratti si è trasformata in rissa politica. E’ necessario per il bene del Paese recuperare toni più sobri.
La vittoria del No ha molti Padri. Una coalizione di partiti, di minoranze di partiti, di movimenti e associazioni, le più disparate, che hanno strategie molto differenti, talora opposte l’una all’altra. Una coalizione molto eterogenea, unita solo dall’esser contro. E nessun vantaggio politico per i vari Fassina, Bersani, D’Alema: tutti loro in realtà hanno lavorato per il ritorno delle forze della destra populista che dappertutto in Occidente stanno conquistando il potere.
Il Paese continua ad aver necessità di un Governo. Vi è la legge elettorale da adeguare, vi sono importanti impegni economici, finanziari, internazionali. Tocca al Presidente Mattarella adesso risolvere la crisi al buio che dopo il risultato referendario si apre. Vuoti di potere, ingovernabilità sono ostacoli al superamento definitivo della crisi economica che ci stavamo lasciando alle spalle e possono esser premesse per il prevalere in Europa delle forze dell’austerity e dell’intolleranza.
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