Imprese bresciane, due su dieci chiudono entro il primo anno
Sono positive le prospettive di sopravvivenza per le imprese bresciane di nuova costituzione. E’ il dato che emerge dai numeri forniti da Infocamere, elaborati ed analizzati dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Brescia.
Il tasso di sopravvivenza delle imprese bresciane, a tre anni dalla nascita, è infatti fra i più alti della Lombardia. Ad un anno di vita sopravvivono circa 8 imprese su 10 nuove iscritte; a due anni di vita 7 su 10, a tre anni più di 6 su dieci. Il 64,8% delle imprese iscritte nel 2013 è risultato, infatti, ancora attivo nel 2015.
“Il compito di sostenere la nascita e l’accompagnamento ai primi anni di attività di un’impresa – commenta Massimo Ziletti, Segretario Generale della Camera di Commercio – rappresenta uno degli obiettivi strategici degli Enti camerali, confermato e rafforzato anche nel testo del decreto legislativo di riforma del sistema camerale attualmente in via di approvazione”. La Camera di Commercio di Brescia – in particolare tramite il servizio “Punto Nuova Impresa” – da tempo propone iniziative che mirano a promuovere e sostenere i nuovi imprenditori anche in ambiti innovativi e tecnologicamente avanzati. Sono stati infatti di recente realizzati specifici corsi per l’avvio di nuove attività imprenditoriali nonché una prima rassegna sulla digitalizzazione delle microimprese.
La mortalità delle neo imprese, peraltro, riguarda principalmente le forme giuridiche più semplici, come le società di persone (66,6% ancora attive dopo tre anni) e le imprese individuali (62%). Il tasso di sopravvivenza a tre anni è, in effetti, più alto fra le società di capitale (70,2%) e le altre forme giuridiche (73%).
“Il termine di start up viene di sovente usato, nel linguaggio comune, in maniera indifferenziata e genericamente riferita a tutte le nuove imprese – prosegue Massimo Ziletti – diversamente da quanto avviene oggi a livello normativo, dove si fa sempre più riferimento, soprattutto riguardo alle agevolazioni ottenibili, alle sole nuove imprese attive in settori innovativi. In realtà, molte imprese di nuova costituzione nascono più da una necessità di autoimpiego che da un’idea imprenditoriale forte. Da qui discende il maggior tasso di mortalità tra le imprese individuali o comunque meno strutturate”
Per quel che riguarda i singoli settori, va evidenziato che le imprese agricole hanno il tasso di sopravvivenza a tre anni più elevato: l’89% delle iscritte nel 2013 è, infatti, ancora attivo alla fine
del 2015. Al di sopra della media provinciale (87,4%) si collocano anche il settore trasporti e spedizioni (74,7%), assicurazioni e credito (71,9%) e commercio (69,6%). Sotto media risultano invece il settore costruzioni e, soprattutto, il settore del turismo, alberghi, ristoranti, nei quali, rispettivamente, solo il 66,3% ed il 61,9% di imprese rimane attivo a tre anni dall’apertura, a testimonianza di un forte turn over e di un rischio di impresa particolarmente elevato. Brescia 19 ottobre 2016