Aeroporto, Legambiente: accordo spot con Verona, Abem non può rispettare i patti
L’accordo tra Abem e Cartullo è solo uno spot pubblicitario, perché Save non può mantenere promesse. A dirlo è, con una nota, il responsabile Trasporti di Legambiente Lombardia Dario Balotta.
ECCO IL TESTO DEL COMUNICATO
La notizia di ieri che ABEM e Catullo hanno firmato un accordo preliminare per l’ingresso della stessa ABEM nella compagine societaria della Catullo è un nuovo spot pubblicitario. Tra i tanti presupposti necessari per dare una svolta dopo 15 anni di gestione fallimentare serve che il Ministero dei Trasporti approvi la divisione della concessione oggi in capo alla Catullo in due concessioni. Ammesso che vengano separate e reso indipendenti le concessioni sia a Brescia che Verona manca un partner industriale che rilanci gli scali. La SAVE ieri ha firmato l’accordo con il suo presidente Enrico marchi e con quello degli degli industriali Marco Bonometti. La nuova proprietaria del Catullo, acquistato senza gara intanto incassa dai bresciani 6 milioni di una inutile quota del 20% per far quadrare il disastrato bilanci). Non solo ma come tutti sanno, tranne gli industriali di Brescia, il presidente di Save non potrà garantire nessuna delle promesse fatte perché è in corso una scalata di Atlantia (fratelli Benetton) su Save che presto passerà di mano. All’aeroporto di Brescia costato 75 milioni di euro negli anni ’90 e che ha prodotto in questi anni più di 60 milioni di perdite andrebbero ad aggiungersi altri 6 milioni di euro. Ci si ostina a non capire che la sua valorizzazione è possibile solamente con una gara ad evidenza internazionale e facendo intervenire un soggetto terzo in grado di investire su Brescia. L’unico scalo del nord Italia a norma ambientale continuerà ad essere inutilizzato mentre gli altri Bergamo in primis, scoppiano.
Dario Balotta responsabile trasporti Legambiente lombardia