(a.tortelli) E’ uno dei re delle bufale on line. Ermes Maiolica – webstar con all’attivo diverse campagne e qualche problema con vittime di scherzi poco autoironiche – ha colpito ancora, diffondendo la notizia-bufala una madre depressa di Brescia che avrebbe divorato il figlioletto di 5 anni. Una “news” che ha ottenuto fino a oggi ben 10mila condivisioni via Facebook, complici l’ingenuità di molti utenti e un finto giornale on line di pubblicazione il cui nome ricorda (troppo) quello di RaiNews24.
“Maria Esposito, 39enne di Brescia – si legge nella finta notizia – ha ucciso il figlio di 5 anni perché “piangeva e si lamentava” per poi divorarselo a morsi come in un film horror. Così al rientro a casa, Flavio Giavomelli, 42enne, padre del piccolo Mattia, si è ritrovato davanti a questa raccapricciante scena, la moglie a terra in un lago di sangue sopra il corpicino del figlio che presa da un raptus di follia stava riducendo Mattia a brandelli con dei morsi. LA MAMMA SOFFRIVA DI DEPRESSIONE POST PARTUM Era in cura da uno specialista per depressione post partum che durava da anni, Maria Esposito, la donna di 39 anni accusata di avere ucciso e mangiato il figlio”.
Non è questo il caso, probabilmente, ma ricordiamo che in rete esistono diverse realtà che campano grazie all’ingenuità e alla superficialità degli utenti di Facebook, che condividono notizie impossibili anche quando pubblicate da siti con nomi ridicoli. Se le notizie sono generiche e gli autori non sono iscritti all’Ordine dei giornalisti le autorità possono fare ben poco per impedirlo. Ma in alcuni casi i “bufalari” sono stati anche denunciati per istigazione all’odio (una delle bufale più frequenti e condivise è quella che attribuisce crimini efferati agli immigrati).
Un dato è certo: i promotori delle bufale incassano molti soldi in questo modo. I link, infatti, portano a pagine con diversi banner e il guadagno può arrivare fino a qualche euro per ogni mille clic sul link della notizia via Facebook. Poca roba? Alcune notizie (una delle ultime bufale è la morte di Franco Battiato) possono arrivare a milioni di condivisioni. Fate voi il calcolo di quanto si mettono in tasca gli autori.
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