Dodici imprenditori agricoli della Valcamonica hanno frodato l’Unione Europea per quasi mezzo milione di euro. Lo hanno scoperto la Guardia di Finanza di Pisogne e di Roma nel corso di una indagine iniziata nel 2013. Il meccanismo era molto semplice ma altrettanto efficace. Gli imprenditori agricoli inserivano nella modulistica necessaria per accedere ai fondi Feaga e Feasr (il primo per finanziare le misure di mercato e promozione, il secondo a sostegno della produzione) terreni agricoli non di proprietà, ma intestati a persone defunte o addirittura aree boschive incolte.
L’attività illecita è andata avanti per diverso tempo, fino a che le Fiamme Gialle non sono riuscite ad accertare che alcune particelle di terreno indicate non erano di proprietà dell’agricoltore che presentava la domanda. La Guardia di Finanza di Pisogne ha così denunciato 15 persone coinvolte a vario titolo nella frode.
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