Cari politici, basta particolarismi: pensate a Brescia (e all’Italia)

di Sandro Belli – Se la classe politica fosse meno malata di partitocrazia, se i capi popolo avessero un anelito di saggezza e competenza, questo sarebbe un momento eccezionale per destra e sinistra per iniziare un processo di riacquisizione di credibilità e fiducia della politica e per riconquistare significative posizioni. Il momento opportuno per una Riforma in grande stile, forse irripetibile. Non parlo certamente solo del Referendum costituzionale, che è parte importante ma non esclusiva della Grande Riforma. Parlo di un disegno coordinato che coinvolga la Riforma elettorale, la Riforma dei Partiti ( ad es. testo unico Richetti ) la Riforma Costituzionale, l’assetto delle province, la definizione di una legge regolamento per l’elettività dei Senatori ed altre leggi o codici etici o statuti per il corretto comportamento di organi politici locali o nazionali. Non va dimenticata la Riforma della Pubblica Amministrazione ( in corso di ultima definizione) per quanto attiene a provvedimenti che regolano e riproporzionano la discrezionalità e il potere dell’apparato burocratico e che toccano l’aspetto politico-istituzionale, come la razionalizzazione delle partecipate ed il tetto ai compensi dei manager pubblici.

Trovare una condivisione complessiva non è impossibile. Non può che essere il generoso e straordinario sforzo di politici di rango.

I leader di un centro liberale serio e costruttivo e i leader di una sinistra impegnata e non litigiosa troverebbero ampio spazio per rafforzare i loro stessi partiti oltre che per dare un valido esempio di buona politica. Darebbero finalmente un prezioso servizio all’Italia, che, dopo tanta attesa e sofferenza, se lo merita.

Per migliorare il nostro assetto istituzionale ed in generale il funzionamento della politica, le singole riforme vanno coordinate e le loro interrelazioni sono di massima importanza. Una Riforma elettorale che abbia a monte, con una idonea Riforma dei Partiti, partiti trasparenti e regolamentati, privi per statuto di scelte oscure nelle liste dei candidati o di prepotenze antidemocratiche all’interno della struttura organizzativa, risolverebbe gran parte dei problemi.

L’eliminazione del bipolarismo perfetto previsto nella Riforma costituzionale, se accompagnato da regole e statuti che controllino la scelta di candidati senatori onesti e incensurati e che permettano agli elettori di aver chiara evidenza dei candidati nell’ambito delle elezioni regionali, sarebbe assolutamente accettabile.

È verissimo che una Riforma di tale portata sia di difficile realizzazione, ma è altrettanto vero che ogni singolo provvedimento riformatore, se operante all’interno di un piano coordinato, aiuta notevolmente l’elaborazione e la approvazione dell’insieme. In altre parole voglio dire che una riforma aiuta l’altra al fine di realizzare un assetto politico valido e stabile. È questo che gli elettori si aspettano. Solo così, con una proposta seria e completa di un nuovo assetto politico, potrebbero piovere a migliaia i " si " convinti degli italiani. Una Grande Riforma che tenga in massimo rispetto i valori di democraticità e competenza ( valori a volte contrastanti ma indispensabili ) sia nelle regole interne di partito che nei meccanismi elettorali ( ad es. una Riforma elettorale più aperta e liberale); i sani concetti di economicità delle strutture politiche e di correzioni degli sprechi e di eliminazione di organi ed enti inutili ( ad es. il CNEL) ; metodi e criteri di corretto comportamento nell’agire politico che eviti gravi fatti di corruzione e di concussione e che tenga in massimo conto le istanze civiche.

Ai politici: consultatevi con i competenti e per una volta mettete da parte polemiche e personalismi, e lavorate in sintonia e non dateci riforme incomplete e frammentate !

La classe politica bresciana negli ultimi decenni a volte è stata capace di ispirare innovazioni e proposte. Riuscirà a dir la sua in un quadro politico prima a livello locale (comune, provincia e regione hanno qualche politico di destra e sinistra coraggioso, e pronto al nuovo) e poi a livello nazionale. Brescia, inoltre ha una ragione in più per essere parte attiva e impegnata: non può lasciar passare una riforma che rischia di spezzare la sua provincia, privandola della Valcamonica (a conferma che riforme, leggi, regolamenti, sono collegati e interdipendenti).

* Imprenditore 

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Redazione BsNews.it

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