Ori Martin, calano i fatturati del gruppo, ma gli utili tornano a crescere
Calano ancora i fatturati, ma gli utili tornano a crescere. E’ questo in estrema sintesi il bilancio del Gruppo ORI Martin, specializzato nella produzione di acciai di qualità per la meccanica e le costruzioni.
Nel 2014 i ricavi delle vendite sono stati di € 403,4 milioni con un decremento del -4,2% rispetto ai ricavi (421,0) realizzati nel 2014. L’utile netto è risultato pari a € 8,9 milioni dopo aver effettuato ammortamenti e accantonamenti per € 36,3 milioni, di cui € 13,2 milioni da rivalutazione ex Lege 147/2013; I risultati reddituali si presentano positivi: l’EBITDA si attesta a € 53,0 milioni pari al 13,1% del fatturato, ed il cash flow a € 51,2 milioni pari al 12,7% del fatturato. Il gruppo detiene una quota di mercato significativa sui mercati europei per gli acciai destinati al settore automotive e mantiene una presenza stabile nel mercato delle costruzioni.
A Brescia sono situate l’acciaieria e il laminatoio per la produzione a caldo di acciai di qualità per la meccanica; a Cologne (BS) si trovano gli impianti per la finitura a freddo del laminato, mentre nel Lazio, a Ceprano (FR), sono presenti uno stabilimento per la laminazione di billette per cemento armato e uno per la trafilatura e cordatura di trefolo c.a.p, e a Corbetta (MI) si trova uno stabilimento dedicato alla realizzazione di tiranti per applicazioni geotecniche.
La capogruppo O.R.I. Martin SpA
La società principale, O.R.I. Martin SpA, azienda siderurgica attiva principalmente nella produzione di acciai speciali, è costituita da due stabilimenti. Nel sito produttivo di Brescia sono presenti un’acciaieria, un laminatoio e i reparti accessori di trattamento termico dei prodotti; nel sito di Ceprano è presente un impianto di laminazione dedicato alla fabbricazione di tondo per cemento armato.
L’azienda detiene una quota di mercato significativa nei mercati europei per gli acciai per bulloneria, automotive e stampaggio a freddo e costituisce una presenza stabile nel mercato del tondo per cemento armato del centro-sud Italia.
Le quantità prodotte dalla società sono state pari a 644.000 ton di acciaio e 579.000 di laminato (di cui 115.000 nello Stabilimento di Ceprano) con un decremento annuo del -4,3% per l’acciaieria un incremento del +1,0% per il laminatoio.
Il fatturato del settore acciai speciali ha registrato un decremento del -8,5% causato principalmente dalla flessione del prezzo medio di vendita (-7,1% rispetto all’esercizio 2014) dovuto alle tendenze ribassiste generate dal protrarsi di una situazione di debolezza a livello macroeconomico.
Il fatturato del tondo per cemento armato ha mantenuto una sostanziale stabilità (-0,2%) grazie alla forte crescita dei volumi commercializzati in termini reali (+11,0%), fenomeno che ha compensato il decremento dei prezzi di vendita (-10,1%).
Le esportazioni dirette ed indirette superano il 60% del fatturato ed il mercato di riferimento rimane soprattutto quello europeo.
I dati principali della società sono i seguenti:
I ricavi delle vendite sono stati di € 357,3 milioni con un decremento del -7,8% rispetto ai ricavi (387,4) realizzati nel 2014.
L’utile netto è risultato pari a € 9,5 milioni dopo aver effettuato ammortamenti e accantonamenti per € 26,0 milioni, di cui € 9,4 milioni da rivalutazione ex Lege 147/2013;
I risultati reddituali si presentano positivi: l’EBITDA si attesta a € 44,9 milioni pari al 12,6% del fatturato, ed il cash flow a € 41,5 milioni pari all’11,6% del fatturato.
Le società controllate
Le società industriali consolidate e controllate al 100% direttamente da O.R.I. Martin SpA sono le seguenti:
Trafilati Martin SpA ha sede in Cologne (BS) ed opera nel mercato delle lavorazioni a freddo dell’acciaio con destinazione prevalente il settore automotive. I ricavi hanno raggiunto il valore di € 51,1 milioni con un incremento del +5,0% rispetto all’esercizio precedente; il cash flow lordo è pari a € 5,3 milioni (10,4% del fatturato) ed il risultato netto si attesta a € 1,1 milioni, dopo aver effettuato ammortamenti e accantonamenti per € 3,5 milioni, di cui € 1,7 milioni da rivalutazione ex Lege 147/2013.
Siderurgica Latina Martin SpA ha sede in Ceprano, produce trefolo per il settore del cemento armato precompresso, ha realizzato un fatturato di € 26,8 milioni registrando rispetto all’esercizio 2014 una crescita del +9,2%, e ha generato un cash flow lordo di € 1,0 milioni (3,9% del fatturato) ed una perdita netta di € -2,0 milioni dopo aver effettuato ammortamenti e accantonamenti per € 3,8 milioni, di cui € 2,0 milioni da rivalutazione ex Lege 147/2013.
Gli investimenti
Gli investimenti complessivamente effettuati dalla Capogruppo nel corso dell’esercizio 2015 sono stati di circa € 18,4 milioni.
Fatti di rilievo del primo semestre 2016
La produzione di acciaio mondiale anche nei primi mesi dell’anno 2016 conferma il trend discendente della produzione siderurgica globale, fenomeno cui la contrazione della Cina contribuisce sensibilmente; le prospettive per l’esercizio in corso sono pertanto improntate alla cautela.
L’azienda ha approvato investimenti, nel 2016, per € 19,1 milioni, di cui una quota significativa e superiore al 25% è destinata ad Ambiente e Sicurezza.
Il Consiglio di Amministrazione di O.R.I. Martin S.p.A. per il triennio 2016-2019 è composto da:
Uggero De Miranda (Presidente); Annamaria Magri (Vicepresidente); Giovanni Marinoni (Vicepresidente); Andrea Agnelli (Consigliere Delegato); Giovanni Comboni (Consigliere); Roberto De Miranda (Consigliere); Carlo Garavaglia (Consigliere).
Scenario di mercato e posizionamento
World Steel Association rileva che il mercato dell’acciaio mondiale nel 2015 ha prodotto complessivamente 1.621 milioni di tonnellate, con un decremento pari al -2,9% dall’anno precedente; i produttori dell’area orientale – nonostante una flessione del -2,2% – hanno prodotto quasi 1.096,3 milioni di tonnellate e l’apporto più significativo è stato della Cina, che con 803,8 milioni di tonnellate detiene il 49,6% della produzione complessiva mondiale, quota che tuttavia rispetto all’anno precedente scende del -2,3%.
L’Unione Europea registra una flessione del -1,8% dal 2014 con un totale di 166,2 milioni di tonnellate di acciaio; il calo rispetto ai 210 milioni di tonnellate prodotte nel 2007 è pari al -20,9%.
L’Italia, la cui produzione si attesta a 22,0 milioni di tonnellate, pur mantenendo ancora l’11° posto nella graduatoria mondiale dei produttori, ha registrato un’ulteriore flessione pari al -7,2% rispetto al 2014. Gli altri Paesi europei hanno proposto performance abbastanza discordanti: la Germania (42,7 M.t, -0,5%) ha sostanzialmente mantenuto i livelli produttivi dell’anno precedente, la Francia (15,0 M.t, -6,8%) e il Regno Unito (10,9 M.t, -9,9%) hanno registrato una flessione decisa, mentre la Spagna (14,9 M.t, +4,9%) ha quasi superato l’output produttivo francese.