Sono 400, di cui 183 minorenni, i giovani che hanno fatto ricorso alle cure dell’Ats di Brescia per la dipendenza da cannabinoidi nel 2014 e nel 2015. Una goccia nel mare dei consumatori di droghe leggere, che secondo alcune stime sarebbero state provate almeno una volta nella vita da almeno la metà dei giovani al di sotto dei 18 anni. Ma soprattutto una goccia nel mare delle droghe: nel 2015, infatti, si sono rivolti all’ex Asl per il consumo di droghe illegali ben 3.235 utenti (84,8% maschi, età media 38 anni) di cui 631 nuovi casi. L’utenza complessiva under 20 è stata di 208 ragazzi, di cui 91 minorenni. In questo contesto la cannabis riguarda il 13 per cento del campione (ma con una crescita a doppia cifra), gli oppiacei il 48 per cento e la cocaina il 36 per cento.
“Questi dati – spiega l’Ats in una nota – si riferiscono alla "domanda di cura" e non sono rappresentativi dei consumi effettivi. In particolare rispetto ai giovani consumatori di cannabinoidi (…) è una sorta di "incidente di percorso" frutto di eventi diversi quali la scoperta da parte dei familiari o la segnalazione alla Prefettura da parte delle forze dell’ordine”. Un discorso che vale poco per gli oppiacei e vale molto anche per la cocaina, che resta – con valori tripli rispetto alla cannabis – il vero problema del consumo di droghe nella Provincia di Brescia.
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