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Questura, il sindacato lancia l’allarme: personale calato di 60 unità dal 2010

“Quanto potrà resistere la Questura di Brescia?”. Si intitola così il comunicato stampa inviato dal sindacato di Polizia Sap sulla situazione del distaccamento cittadino. Nella nota, in particolare, si legge che l’organico è aumentato di sole sette unità con le ultime assegnazioni (di cui tre a Desenzano) e che dal 2010 ad oggi la Questura di Brescia ha perso ben 60 posti, il 15 per cento del totale.

ECCO IL TESTO DEL COMUNICATO

 

 

Il Sindacato Autonomo di Polizia ha più volte fatto presente la situazione critica in cui versa la Questura di Brescia ed anche con le ultime assegnazioni di personale la situazione non è certamente migliorata.

Certo per il Ministero possiamo parlare di un’assegnazione di circa 20 uomini ma guardando le uscite dei trasferiti in altra sede, il saldo attivo è di 7 agenti (4 alla Questura e 3 al Commissariato di Desenzano) una goccia nel mare soprattutto se si considera che per poter aggiungere una nuova volante attiva nelle 24 ore servono almeno 10 agenti.

Se contiamo i pensionamenti che ci sono stati e quelli che avverranno entro la fine dell’anno, pensionamenti che per legge dovrebbero essere coperti solo al 55%, i numeri ci danno delle risposte sicuramente ben più preoccupanti; ed i numeri, purtroppo per noi tutti, non mentono e sono decisamente in discesa.

Dal 2010 ad oggi la Questura ha “perso” 60 dipendenti, il 15% della forza totale, con una diminuzione di circa il 50 % degli Ufficiali di Polizia Giudiziaria.

Una diminuzione che di fatto ha drasticamente dimezzato gli Ufficiali di Polizia Giudiziaria negli Uffici investigativi ed alle Volanti e in tutte le altri Uffici della Questura.

In compenso i compiti investigativi e gli impegni di ordine pubblico e prevenzione sono in costante aumento per le varie tensioni sociali ed il continuo afflusso di migranti anche nella nostra provincia (vedi prossima apertura del centro richiedenti asilo nella dismessa caserma SERINI a Montichiari).

A tutto ciò va aggiunto l’inevitabile innalzamento dell’età media dei poliziotti che anche a Brescia si avvicina sempre di più ai 50 anni.

Il Commissariato di Desenzano, nonostante non abbia avuto, dal 2010 ad oggi un decremento consistente, ha ampliato notevolmente il proprio carico di competenze con l’istituzione dell’Ufficio di Polizia Amministrativa e con l’ampliamento del controllo del territorio sulle 24 ore.

Per non parlare dell’Ufficio di Frontiera dell’aeroporto di Montichiari ove la diminuzione di personale è stata addirittura di più del 70%, dove per poter effettuare il normale servizio di vigilanza di un area così delicata si deve ricorrere all’aggregazione di personale della Polizia di Frontiera proveniente da altre provincie.

La Scuola PolGAI di Brescia, fiore all’occhiello della formazione degli allievi, nello stesso periodo di tempo 2010/2016, ha avuto una diminuzione di personale del 25%.

Sul fronte sicurezza c’è una richiesta di maggiore presenza ed efficacia malgrado alcune statistiche parlino di una flessione di determinati reati.

Le direttive che giungono dagli Uffici Centrali sono sempre più categoriche in quanto si devono garantire tutti i servizi anzi bisogna migliorarli.

L’esempio più eclatante è la manifestazione appena terminata; Floating Piers ha coinvolto per 16 giorni quasi tutti i poliziotti bresciani con turni massacranti nelle 24 ore per garantire tutta la sicurezza e l’ordine pubblico per un straordinario evento di 1.500.000 persone, tutto questo con solo 10 persone aggregate dalle altre provincie alla Questura di Brescia a fronte delle 20 richieste.

Il SAP ritiene che non si possa continuare in questa direzione; diminuiscono gli uomini, le armi utilizzate sono nella maggior parte dei casi prodotte negli anni 80, armi che grazie alla buona volontà del personale della provincia e alla cura con cui sono state utilizzate quotidianamente per 30 anni sono ancora funzionati ma che sicuramente soffrono di un divario tecnologico non indifferente con le ultime produzioni.

Se poi parliamo dei capi di vestiario in arrivo alla Questura di Brescia, la fornitura si potrebbe definire, in maniera ottimista, “esigua” e solo grazie alla solita italiana “fantasia creativa” dei responsabili del magazzino VECA che per quanto possibile vi è una minima vestizione del personale, con i “fondi di magazzino” accumulati prudentemente negli anni precedenti. Ma, dove anche la “fantasia creativa” ed il “sapersi adattare” utilizzando capi di “usato sicuro” si deve arrendere è su rinnovo della divisa operativa; infatti alcune parti delle divise non verranno più prodotte perché sostituite ed in attesa che si proceda alla sostituzione per tutti chi non ha una camicia blu si dovrà “arrangiare”.

Il SAP, per porre almeno un parziale rimedio alla situazione ha stipulato per il secondo anno consecutivo una convenzione per offrire la possibilità ai propri iscritti di acquistare le polo estive ad un prezzo vantaggioso.

La criminalità, la minaccia del terrorismo, l’immigrazione ed i problemi riguardanti il nostro tempo esigono condizioni migliori e più moderne per poter operare al meglio, offrendo impegno e professionalità per garantire quegli standard minimi di sicurezza per se stessi e per tutti i cittadini bresciani.

Per questa ragione ci vediamo costretti con forza a chiedere a tutte le istituzioni politiche un incremento urgente di mezzi e uomini senza i quali entro breve prevediamo un difficile futuro per noi tutti.

 

 

L’Ufficio stampa della Segreteria Provinciale SAP

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Redazione BsNews.it

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