di Sandro Belli* – Leggo che "si cercano terroristi in fuga tra integralisti e simpatizzanti". Mi chiedo: come è possibile che si conosca l’esistenza di persone del genere, le si possa individuare, senza averle allontanate o fermate e sopratutto senza pensare che la differenza tra costoro e i terroristi sia assolutamente minima,e che integralisti e fondamentalisti sono già dei nemici dichiarati, anche se non hanno ancora ucciso. Leggendo il Corano è noto si possa interpretarlo in due modi : o in modo pacifico,tollerante oppure in modo decisamente intollerante,dove la sopraffazione dell’infedele e la sua eliminazione è legge. Tertium non datur. Se un singolo o un gruppo,a volte senza nasconderlo,dichiarano apertamente di essere fra coloro che hanno scelto integralmente l’interpretazione intollerante e violenta del loro credo,e quindi sono già potenzialmente dei terroristi,che cosa si aspetta per espellerli e per considerarli nemici del vivere? Mi pare un po’ da sprovveduti la ricerca, sicuramente difficile, rischiosa e ovviamente doverosa di qualche terrorista,sapendo che ci sono moltissimi individui che non sono ancora terroristi e assassini forse perché non ne hanno trovato l’occasione, ma appoggiano pienamente questa visione pericolosa di morte e di sopraffazione.
Le responsabilità sono molte e di vario livello. Anche nella terminologia, i nomi che noi tutti diamo a questi individui non solo non aiutano a demotivarli,ma,in qualche modo li esaltano. Chiamare ‘integralista’ o ‘fondamentalista’ un assassino è fargli una lode evidente. Chi infatti, segue in modo ‘integrale’ un proprio credo e lo ritiene ‘fondamentale’ non può che essere ammirevole. Meglio quindi cambiar appellativo!
La situazione è veramente complessa e insostenibile. A me pare che una soluzione efficace sia quella di frenare l’Islam con l’Islam, cioè pretendere da coloro che aderiscono alla visione tollerante e pacifica della loro fede di agire insistentemente, decisamente e pubblicamente contro l’integralismo. Prima di concedere asilo, residenza, cittadinanza, ogni mussulmano dovrebbe giurare pubblicamente di essere tollerante e rispettoso della libertà e della non violenza. Ogni comportamento difforme dovrebbe far scattare, senza esitazioni e senza formalità burocratiche, un immediato grave intervento. Un po’ come quando (ero ragazzo) si entrava negli Stati Uniti e si doveva giurare e firmare che non si voleva rivoluzionare il Paese,ma che si era pacifici (questo dava modo alla polizia americana di arrestarti se… il tuo comportamento fosse stato diverso da ciò che avevi firmato e giurato!). Tante altre riflessioni si possono fare. La più ovvia è che maggior responsabilità va attribuita ai paesi arabi, sopratutto a quelli straricchi, perché è evidente che una più giusta distribuzione della ricchezza creerebbe un contesto più pacifico e meno violento, principalmente fra le loro etnie.
* Imprenditore
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