Legge sulle moschee, Maroni all’attacco dopo la bocciatura: la ripresenteremo
“Con la nostra legge, abbiamo dato ai cittadini la possibilita’ di fare un referendum, perché, quando c’è un insediamento così importante, soprattutto in certe piccole comunità, l’ultima parola va data ai cittadini”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, nel suo intervento, questa mattina, in diretta, alla trasmissione La telefonata, di Maurizio Belpietro, su Canale 5.
POPOLO SOVRANO – “Il popolo è sovrano – ha ribadito il presidente – è giusto che decida la comunita’, questo era scritto nella legge". "Adesso io vedro’ le motivazioni, correggeremo eventualmente le contestazioni, ma voglio ripresentarla – annuncia Maroni -. Io voglio evitare un altro caso viale Jenner, che nacque proprio perché non c’era una legge che regolamentava".
EVITARE LUOGHI DI CULTO NON CONTROLLATI – "Non ho nulla contro le religioni – ha concluso Maroni -, ci mancherebbe altro, sono per la libertà di religione al cento per cento, pero’ questa attività deve essere regolata come e’ regolata per qualunque piccolo negozio. Adesso, senza questa legge, c’è la possibilità che si creino luoghi di culto non controllati. Domani, se devesse succedere, con la nostra legge potrà intervenire il sindaco, potrà intervenire l’Autorità sanitari, le autorità per evitare che ci siano luoghi in cui magari si predica il terrorismo e nessuno se ne accorga".