Si avvia inesorabilmente verso la prescrizione il processo ad Aldo Bonomi ed altri cinque, accusati di aver “fatto carte false" per vincere le elezioni dell’Automobil Club Brescia del maggio 2009. A ottobre 2014, Bonomi e gli altri erano stati rinviati a giudizio con l’accusa di falso per induzione. Secondo il pm Claudia Moregola, infatti, sarebbero state evidenti le differenze tra le firme sui moduli a sostegno della lista “Rinnovo nella tradizione”, guidata da Bonomi, e quelle dei presunti firmatari.
La prima udienza – a costituirsi parte civile Giulio Ramponi, il candidato sconfitto nel 2009, e lo stesso Aci Brescia – si è tenuta stamane, un anno e mezzo dopo. Ma il giudice ha riaggiornato tutti al 10 novembre 2016. Peccato che il 7 ottobre 2016, cioè circa un mese prima della seconda udienza, scatteranno i termini per la prescrizione del reato, di cui è ipotizzabile si avvarranno gli imputati.
Dunque il caso delle firme false alle elezioni 2009 potrebbe non trovare mai una verità giudiziaria. Un esito che contrasterebbe con quello del processo per diffamazione intentato da Bonomi contro Ramponi, il cui primo grado – nel giugno 2015 – si è chiuso con la piena assoluzione di Ramponi con una sentenza che sottolinea l’esistenza di irregolarità nel voto del 2009.
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