La scuola elementare di Manerbio ha detto stop alla basta in bianco e lo ha comunicato in forma scritta alle famiglie degli alunni scatenando un vespaio di polemiche. L’iniziativa dell’istituto prende le mosse da quella che è ritenuta una richiesta eccessiva di somministrazione di pasta in bianco, con relativo spreco di sughi e appiattimento dei valori nutrizionali del menù.
La mensa servirà il "primo scondito" solo in caso di dieta specialistica o di indisposizione, puntando a restare fedele ai dettami dei nutrizionisti e del’Ats, organo preposto alla stesura dei menù nel rispetto delle esigenze di crescita dei bambini.
La pasta in bianco, insomma, deve essere l’alternativa a fronte di motivazioni valide, non la regola quotidiana. Il Comune condivide le buone intenzioni, ma auspica dialogo e s’interroga sui toni rigidi utilizzati dalla scuola, che hanno spiazzato anche i genitori, ora timorosi che l’assenza di alternativa ad un sugo sgradito possa spingere i figli a saltare del tutto una portata.
La discussione, nel frattempo, non ha coinvolto la scuola materna, che usufruisce del medesimo servizio mensa. La pasta al sugo tra i più piccoli piace. Un segnale da non sottovalutare. Il rischio di estinzione per il piatto italiano per eccellenza, a quanto pare, è scongiurato.
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