L’analisi dei dati congiunturali realizzata dal centro studi di Apindustria mette a confronto i principali indicatori economici avuti da un campione di aziende associate nel quarto trimestre 2015 rispetto a quelli ottenuti nel terzo trimestre.

La tendenza è moderatamente positiva: crescono produzione e fatturato, aumentano gli ordini sia nella componente Italia che estero (EU ed extra EU), buone sono le aspettative per l’immediato futuro.

L’analisi incrociata dei dati evidenzia che quasi il 15% delle realtà aziendali vive una fase di netta ripresa negli indicatori rilevati (con un incremento della produzione superiore al 6%). Allo stesso tempo sono però presenti situazioni di crisi aziendale preoccupanti. In oltre l’8% delle aziende considerate gli impianti lavorano infatti al 50% o meno delle possibilità e segnano ulteriori marcate riduzioni rispetto al trimestre precedente. Nel medesimo periodo la contrazione degli ordini e l’incremento delle giacenze è particolarmente pesante per più dell’8% degli intervistati.

«Più che risposte, questi dati ci consegnano domande – afferma Douglas Sivieri, presidente di Apindustria Brescia -. Mentre i costi delle materie prime e del petrolio diminuiscono, una quota consistente di imprese registrano un incremento dei costi. Qualcosa si muove e sono ottimista per natura, ma le informazioni che ci arrivano dall’indagine campionaria segnalano anche una potenziale perdita di compettività, primo nemico della crescita, per una discreta fetta di imprese. Molte imprese hanno gli impianti che restano sotto utilizzati e non c’è giorno che non si legga di qualche eccellenza che giunge al capolinea»

 

Produzione

Rispetto al trimestre precedente, la produzione del IV trimestre 2015 segnala variazioni positive nel 67% dei casi. Di questi, poco meno del 12% dichiara un incremento della produzione superiore al 10% rispetto al primo trimestre del 2015, mentre la metà del campione si colloca nella fascia di incremento tra l’1 e il 5%.

I costi della produzione crescono nel 73% delle realtà intervistate. Nel dettaglio, rispetto all’andamento del costo dell’energia e del costo delle materie prime, si evidenzia per entrambe le categorie indagate una variazione media superiore al 2% rispetto al III trimestre 2015.

 

Fatturato

La variazione del fatturato è perlopiù positiva (73%): nel 59% dei casi vi è un incremento tra 0 e +8%; il 6% ha variazioni superiori al 12%.

Permangono situazioni di disagio nel 6% dei rispondenti, per i quali la riduzione del fatturato è significativa (superiore al 9%).

Il fatturato realizzato in Paesi dell’area UE è stabile per il 38% dei rispondenti, il 32% indica risultati moderatamente positivi (inferiori al 5%).

Il fatturato Extra EU pare sostanzialmente stabile per il 54% dei rispondenti. Pesano tuttavia i risultati negativi (con punte negative anche importanti) che portano la media di periodo al 2,77% inferiore rispetto al trimestre precedente.

 

Ordini e utilizzo degli impianti

Gli ordini hanno una variazione positiva nel 71% dei casi. Nella gran parte dei casi inferiore però all’8%.

La contrazione (8,6%) degli ordini sul trimestre precedente è invece particolarmente significativa per l’8% degli intervistati.

Nell’ultimo trimestre 2015, il grado di utilizzo degli impianti permane al di sotto del livello di pieno regime: solo il 12% degli intervistati dichiara un utilizzo medio superiore al 90%, il 58% ne lascia inutilizzato il 15-30%, mentre il restante 30% ne utilizza meno del 70%. Nel complesso emerge una situazione stabile, ma vi sono anche aspettative positive di incremento.

Meritano particolare attenzione due categorie di dati tra loro opposti (evidenziati in grassetto in tabella 8): là dove gli impianti lavorano quasi a pieno regime, la variazione rispetto al trimestre precedente tocca punte di marcato aumento; al contrario, proprio le situazioni di maggior difficoltà, in cui gli impianti lavorano alla metà o meno della loro capacità, si segnalano riduzioni marcate.

 

Investimenti e forza lavoro

Complessivamente, il 75,5% degli intervistati dichiara una variazione positiva degli investimenti nel trimestre in oggetto. Di questi, tuttavia, il 53% dei casi presenta un aumento contenuto (al di sotto del 5%).

Infine la forza lavoro, che registra una variazione positiva nel 77% dei casi.

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Redazione BsNews.it

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