E’ un debutto da batticuore, ma vincente, per la Brescia Waterpolo. Data storica per la società del presidente Fiorese: dopo l’ultima stagione caratterizzata da sole sconfitte, è il primo successo del club con la nuova denominazione sociale (in precedenza: Pallanuoto Brescia). Il debutto è un mix di tensione e orgoglio, con il lieto fine della posta piena, ottenuta solo in un ultimo parziale da brividi, concluso senza subire reti grazie ad una prestazione difensiva caparbia.
Le calottine bresciane, pur contratte, partono bene di fronte ad un avversario più esperto. Christian Di Rocco sblocca la contesa, la sfortuna ci mette del suo nella metà campo milanese (6 traverse per la BWP nel primo periodo) e Milano, più esperta nella categoria, esce alla distanza con De Pippo e Gorreri chiudendo avanti il primo parziale per 2-1.
Il secondo quarto è il migliore dei bresciani: fluidi ed efficaci in attacco, solidi in difesa, sono trascinati ancora da Di Rocco e dai due veterani Lambruschi e Maitini, guide di una squadra giovane per scelta e per definizione. Al secondo intervallo è 5-3 per i padroni di casa, sembrerebbe l’inizio di un match finalmente in discesa ma è in realtà l’ultimo doppio vantaggio dell’intera sfida.
Il Cus Geas, nel terzo periodo, mette a sorpresa la freccia dopo il 6-4 del secondo minuto. Il mini parziale milanese, 3-0, è da shock e paralizza il centinaio di tifosi accorsi a tifare Brescia WP. Arena è lo spauracchio biancoblù, mette a segno una tripletta che vanifica il tris sull’altra sponda di un incontenibile Maitini, la cui rete dell’8-8 – tutta rabbia e potenza – in chiusura del penultimo quarto dà però ossigeno vitale per la volata finale.
Scropetta non trema in avvio e sigla il 9-8 del contro sorpasso all’inizio dell’ultimo tempo. Sarà l’ultima rete di una partita diventata incandescente, pur bene arbitrata dal signor Rovandi di Torino, conclusa con molta schiuma in acqua e nessuna segnatura. Voltolini chiude la saracinesca, il giovanissimo Tononi (classe 2000) salva un paio di controfughe in potenza letali. Valgono come un gol e certificano la storia. Anche se questa è solo la prima pagina di un racconto lungo e, speriamo, pieno di altri successi.
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