Le confessioni della 15enne protagonista dell’inchiesta che ha condotto alla sconvolgente scoperta di un giro di baby squillo a Brescia sono crude come la realtà che viveva ogni giorno. Dopo aver ammesso di aver avuto rapporti sessuali a pagamento con diversi uomini ben più grandi di lei (al momento però solo un 45enne di Brescia è iscritto nel registro degli indagati avendo usato il proprio cellulare per accordarsi con la giovane su ora e luogo dell’incontro) la ragazza ha raccontato anche di come faceva ad adescare le sue prede.
Consapevole del proprio fascino acerbo e disinibita, la ragazza ha raccontato agli inquirenti di usare un trucchetto infallibile: “A volte andavo al centro commerciale, ma non avevo abbastanza denaro per comprarmi un paio di pantaloni o una maglia: puntavo il primo uomo che mi metteva gli occhi addosso e andavo da lui proponendogli di fare sesso”. Il sesso come merce di scambio per acquistare quello che ogni 15enne desidera: vestiti, trucchi e ricariche telefoniche.
La ragazza avrebbe coinvolto anche alcune sue compagne di classe che però avrebbero negato di fare sesso a pagamento. Il 45enne indagato, invece, pare non fosse a conoscenza della minore età della ragazzina e venerdì avrebbe intenzione di raccontare la sua verità davanti al gip. Una cosa è certa, le suo appartamento sono stati trovati una gran quantità di preservativi, pillole per aumentare il desiderio sessuale e materiale pornografico.
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