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Il risveglio di Brescia passa dalla Lombardia Orientale

di Sandro Belli* – Mi guardavano con stupore, scambiandosi occhiate che volevan dire: "Sempre utopista questo individuo!". Sono passati poco più di quattro anni da questi incontri e il tema della Lombardia Orientale e di Brescia capofila, proposto allora, ha pian piano preso concretezza.

Come spesso accade, le associazioni e gli operatori economici fanno da primi propulsori, poi la politica, se è attenta, segue. E così gli agricoltori lombardoorientali dell’Unione di Brescia Mantova e Cremona, così l’Aler (Azienda Lombarda Edilizia Residenziale), la Corte d’Appello di Brescia Mantova e Cremona e la Sovraintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici e più recentemente la Confartigianato che, sotto l’abile guida di Eugenio Massetti oggi ha preso il nome significativo di ”Conf. imprese Unione di Brescia e Lombardia Orientale". Tutti hanno capito l’importanza o la necessità di dar vita ad una realtà forte: la Lombardia orientale.

Anche la politica qualche passo lo sta facendo. Il nostro sindaco ripete spesso "Brescia è un punto di riferimento anche per Mantova Cremona e Bergamo,città che guardano a noi, come contrappeso rispetto a Milano". Ottimo. Brescia si va configurando capoluogo a vocazione regionale, ma dobbiamo meritarcelo e agire per tempo. Alla politica il compito di coordinare e promuovere tutte le singole iniziative e le sinergie già consolidate, e dare ad esse una sede, a noi cittadini e alle nostre realtà associative il compito di predisporre interventi, servizi e spazi idonei a far sì che tutti i lombardoorientali in ogni area si trovino "come a casa loro".

 

Brescia dovrà essere ospitale, comoda e raggiungibile per lo studente universitario di Mantova e Cremona che oggi viene in treno con mille disagi; il Conservatorio di Brescia aperto con priorità e spazi idonei per i giovani lombardoorientali. L’associazione industriali potrà cambiare il nome da Aib in Ailo, occupandosi dell’intero territorio (chi non ricorda l’Eulo promosso dal sindaco storico Bruno Boni?). Gli operatori economici della Lombardia orientale avranno spazi dedicati e servizi efficienti e coordinati. Il museo S. Giulia diverrà il ‘Milo’, museo internazionale Lombardia Orientale, ecc. Solo in questa prospettiva pluriprovinciale possono essere immaginati grandi progetti e grandi investimenti come la Fiera di Brescia, un Campus universitario degno di questo nome, un Metro interprovinciale… solo così immagino un grande risveglio della nostra brescianità, in un rapporto con le altre province che dovrà sfruttare le reciproche eccellenze.

* IMPRENDITORE 

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Redazione BsNews.it

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