Da diversi giorni i militanti del Collettivo Gardesano Autonomo hanno deciso di riprendere e far rivivere l’ex ristorante Spiaggia d’Oro dichiarandolo occupato e autogestito sotto il nome di CSO Zanzanù .

DI SEGUITO IL COMUNICATO DEL CSO ZANZANU’:

Da anni la struttura di proprietà pubblica giaceva in stato di abbandono nonostante le potenzialità che avrebbe potuto offrire al territorio e più volte messa all’asta con condizioni estremamente svantaggiose escludendo dunque qualsiasi possibilità concreta di riutilizzo alcuno. Mentre questo problema e altri casi similmente clamorosi non venivano volutamente affrontati, la macchina edile degli speculatori, con la complicità delle amministrazioni locali che si sono susseguite, non ha mai smesso di consumare la nostra terra a discapito della salute e del benessere di coloro che la abitano.

Così ogni giorno vengono divorati metri quadrati di verde che sarà perso per sempre mentre chi ci governa si permette il lusso di trascurare il patrimonio pubblico scippandolo agli interessi della comunità che di fatto viene esclusa e danneggiata dalla logica del profitto di chi in Desenzano vede solo una risorsa da spremere fino al collasso.

Per questo abbiamo deciso di riprendere ciò che è nostro per poterlo ridare ai cittadini, veri proprietari della struttura stessa, e per poter creare un luogo di incontri e socialità che non sia mosso dall’interesse privato ma che svolga la funzione fondamentale di collante sociale fra le diverse realtà del territorio.

Desenzano non ha bisogno dell’ennesimo ristorante a Lago, Desenzano ha bisogno di spazi di aggregazione per cittadini e turisti che offrano un modello che superi l’oramai obsoleto progetto di Città-Vetrina, e questi giorni di occupazione ne hanno dato prova oggettiva.

ILLEGALE? Illegale sì, immorale no. L’azione di occupazione espone noi occupanti a ripercussioni legali qualora il Sindaco decidesse di sgomberarci, ne siamo consci. Ma dato il successo di questi giorni dove tantissimi cittadini di tutte le età e di diverse idee ci hanno espresso solidarietà e ammirazione per il nostro coraggio abbiamo capito che il gioco valeva pienamente la candela. Non siamo delinquenti, stiamo iniziando un percorso difficile che infastidisce più di qualcuno e siamo pronti ad assumerci conseguenze e responsabilità per il bene di tutti. Siamo mossi da idee non da interesse personale.

Forze politiche a noi avverse e in perenne campagna elettorale hanno cercato con scarsissimi risultati di avviare una campagna denigratoria verso il CSO Zanzanù, accusandoci di essere dei violenti e degli imbrattatori che hanno scippato il ristorante alla comunità ed evocando lo spettro del degrado.

Centinaia di cittadini sono entrati a Zanzanù e hanno potuto visionare concretamente i nostri lavori di ristrutturazione e ripulitura che stiamo sostenendo in modo volontario e a nostre spese. Centinaia di desenzanesi hanno partecipato alle nostre attività culturali, artistiche e di aggregazione già dal primo giorno di apertura dove giovani, meno giovani e intere famiglie hanno potuto riscoprire un luogo che sia veramente pubblico, mosso da umanità e passione e non dal profitto.*Coloro che ci hanno diffamato a mezzo stampa non sono MAI entrati a Zanzanù e parlano mossi da pregiudizio. Coloro che ci hanno diffamato non si sono curati minimamente della struttura durante questi anni di abbandono e usano noi occupanti come pretesto per racimolare qualche voto.

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Redazione BsNews.it

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