di Sandro Belli* – Noiosamente, come spesso in politica, si sente ripetere uno slogan: non si deve più consumare suolo. Lo dice la Regione, lo dice il partito, lo ripete l’urbanista del paese. Dopo anni di edilizia invadente e scriteriata, anni nei quali non si costruiva ciò che serviva,ma ciò che era comodo fare (e si è creata una montagna di invenduto) pare a tutti ragionevole che si pongano dei limiti e dei criteri alla programmazione edilizia. Tuttavia, come è tipico nella storia del nostro Paese si va da un estremo all’altro,col rischio di suscitare una tale inimicizia per le nuove edificazioni e per l’arricchimento edilizio da portare al blocco dell’economia di un’intera comunità.

Camminando per le strade di molte nostre città credo che nessuno possa negare un senso di decadenza e di invecchiamento evidente del patrimonio urbano. Se poi si vedono case e capannoni mezzi diroccati o muri decrepiti senza alcun valore né storico né paesaggistico, ci si chiede: questa non è una triste occupazione di suolo, uno spazio rubato a possibili nuovi edifici, più decorosi,più sicuri e più utili? Questo mi pare essere il vero problema: poter demolire con coraggio il vecchio per far spazio ad una nuova edilizia che, con la sua nuova volumetria pareggi le cubature demolite e contribuisca ad evitare il degrado delle nostre città.

È evidente che questo tipo di operazione debba essere favorita e stimolata dall’Ente pubblico che dovrebbe far ogni genere di pressione per spingere l’eliminazione di vecchi fabbricati e la edificazione di nuove architetture. Solo una Amministrazione pubblica lungimirante può utilizzare tutte le leve possibili per raggiungere un vero successo. A solo titolo di esempio il Regolamento edilizio del Comune di Milano penalizza gli edifici abbandonati e in degrado, creando ai proprietari che li lasciano decadere tali vincoli e obblighi, che di per sè generano l’interesse e la convinzione che è opportuno ristrutturare o demolire, lasciando spazio a nuove realtà.

Quindi, che meraviglia sarebbe se i Comuni regalassero una benemerenza ed una medaglia d’oro a tutti i demolitori di edifici decrepiti e che poi si desse il via, con ordine e discrezione, a un rinnovo edilizio in collaborazione fra pubblico e privato, evitando il consumo di suolo urbano.  

* Imprenditore 

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Redazione BsNews.it

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