Oggi, lunedì 14 dicembre 2015, si è tenuta l’inaugurazione dell’Anno Accademico. Sarà presente anche Sergio Pecorelli, Rettore dell’Università degli Studi di Brescia, indagato per abuso d’ufficio.
L’inchiesta riguarda l’assunzione in Università dell’ ex segretaria di Mariastella Gelmini (ministro dell’Istruzione nell’ultimo governo Berlusconi): la signora sarebbe stata assunta senza requisiti sia all’Aifa che all’ateneo bresciano per 30mila euro annui, con una procedura di selezione ritenuta irregolare dagli inquirenti.
Ma non è solo l’ipotesi di reato per abuso d’ufficio a destare scalpore. Pecorelli da tempo non risulterebbe più in possesso dei requisiti per svolgere il mandato di Rettore. La legge Gelmini (240/2010), infatti, stabilisce che il rettore possa essere eletto solo "tra i professori ordinari in servizio", e Pecorelli -già Professore ordinario di Ostetricia e Ginecologia- è andato in pensione il 31 ottobre 2014. A quella data sarebbe scaduto anche il suo mandato di rettore, che invece terminerà il 31 ottobre 2016, secondo quanto scritto dal direttore generale dell’Università di Brescia, Enrico Periti.
Nei giorni scorsi i portavoce bresciani del Movimento 5 Stelle hanno chiesto a Pecorelli – già sospeso dalla carica di presidente dell’Aifa per conflitto d’interessi – di fare un passo indietro, e rassegnare le dimissioni. “Ci saremmo aspettati almeno la decenza di non presiedere ad un evento tanto importante come la cerimonia inaugurale dell’Anno Accademico. Lo ritroviamo invece saldamente ancorato alla poltrona – scre il senatore bresciano Vito Crimi in una nota – Pensavamo potesse prevalere il buon senso.Invece ci ritroviamo oggi costretti a depositare in parlamento un’interrogazione sul caso, per chiedere al Ministro dell’Istruzione se Pecorelli abbia ancora i requisiti per svolgere la funzione di Rettore dell’Università di Brescia, e se vi siano o meno le condizioni per procedere alla sua rimozione dall’incarico, laddove venissero riscontrate le carenze che gli vengono contestate – che continua – È ad ogni modo indegno ed indecoroso che un indagato per abuso d’ufficio possa rivestire il ruolo di Rettore dell’Università degli Studi di Brescia: il mondo accademico bresciano, tradizionalmente riconosciuto quale tempio del merito, dell’impegno, della dedizione allo studio e alla ricerca, meriterebbe ben altri esempi.
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