I camici bianchi sono pronti ad incrociare le braccia e lo faranno mercoledì 16 dicembre. Ad indirlo una ventina di sigle sindacali, medici dipendenti e convenzionati, veterinari e dirigenti sanitari del servizio nazionale.
Le motivazioni della protesta? Si possono riassumere in cinque punti: “un finanziamento della sanità pubblica adeguato a garantire il diritto alla salute dei cittadini”, ma anche “un piano di assunzioni dei medici per rispondere alle normative europee e all’uscita dal lavoro attivo di 13mila medici nei prossimi due anni” e ancora “l’apertura del tavolo contrattuale con salvaguardia delle risorse accessorie messe a rischio dalla legge di stabilità”, la richiesta di “una legge organica e non spezzettata, sulla responsabilità professionale” e, per finire, “mettere fine a condizioni di lavoro sempre più pesanti e rischiose, recuperando il ruolo dei professionisti nei processi gestionali delle attività sanitarie”.
Richieste avanzate da tempo dalla categoria, ma ancora in attesa di risposte.
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