Torna a farsi strada l’ombra dell’usura sull’omicidio dei coniugi Serramondi, uccisi con 4 colpi di fucile l’11 agosto. Lo conferma al Giornale di Brescia il questore Carmine Esposito. Non sembra infatti reggere il solo motivo della concorrenza economica, come affermato dall’assassino Muhammad Adnan. Si batte quindi la pista economica, anche rispetto a quegli 800mila euro trovati nelle disponibilità della famiglia Seramondi. I conti correnti sono sotto sequestro e su di essi sta lavorando la Guardia di Finanza. Al vaglio anche il passaggio di proprietà da Frank al pakistano del «Dolce&Salato».
Intanto ieri l’analisi del fucile a canne mozze usato per omicidio ha mostrato che si trattava di un’arma rubata e ora si procederà all’analisi balistica. Gli effetti personali dei due fermati sono stati posti sotto sequestro e questa mattina i due alle 9.30 nel carcere di Brescia compariranno davanti al gip per l’interrogatorio di convalida del fermo.
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