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Ricerca bresciana su una nuova molecola segna una svolta per il trattamento dei tumori

I ricercatori del Dipartimento di Medicina Molecolare e Traslazionale dell’Università degli Studi di Brescia hanno identificato una molecola in grado di inibire la crescita di diversi tipi di cancro quando somministrata per via orale in animali di laboratorio portatori di tumori umani. Lo studio, coordinato dal prof. Marco Presta e condotto sotto l’egida dell’Associazione italiana per la ricerca contro il cancro (AIRC), è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Cancer *Cell* che ha dedicato a tale articolo la copertina del numero di Agosto. Lo sviluppo e la progressione di diverse tipologie di tumore umano, quali ad esempio il tumore alla prostata ed il tumore polmonare, possono dipendere ed essere regolati da una famiglia di fattori di crescita denominati FGF. In queste neoplasie la presenza di FGF stimola infatti la proliferazione delle cellule tumorali e favorisce lo sviluppo di vasi sanguigni, accelerando la crescita tumorale e la diffusione di metastasi.

La nuova scoperta deriva da uno studio iniziato diversi anni fa presso il laboratorio del prof. Presta nell’ambito di progetti di ricerca finanziati dall’AIRC. Tale studio aveva individuato come una proteina denominata PTX3, coinvolta nei meccanismi naturali di difesa contro i microorganismi, fosse in grado di inibire l’attività biologica di diversi FGF.

“Lo studio – spiega il prof. Presta – dimostra per la prima volta come la crescita e disseminazione metastatica di tumori umani FGF-dipendenti sia fortemente inibita quando tali tumori sono inoculati in animali dilaboratorio geneticamente modificati in modo da produrre livelli elevati della proteina PTX3. Sulla base di tale osservazione è stato possibile identificare, mediante modelli informatici, una piccola molecola derivata dalla struttura di PTX3 capace di legare tutti i membri della famiglia degli FGF. Tale molecola, denominata NSC12, si è dimostrata in grado di inibire la crescita di cellule tumorali umane e la loro capacità di dare metastasi al polmone ed al fegato anche quando somministrata per via orale”.

Questa scoperta apre la strada allo sviluppo di nuovi farmaci in grado di bloccare la progressione neoplastica e la disseminazione metastatica di quei tumori umani la cui crescita è mediata dagli FGF.

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Redazione BsNews.it

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