«Hanno ragione quelli del Pd quando dichiarano che non esistono sindaci buoni e sindaci cattivi, infatti a mio parere esistono sindaci scafisti e sindaci leghisti». Questa la netta presa di posizione di Oscar Lancini sul tema accoglienza profughi, dopo la conferenza stampa che si è tenuta a Brescia durante la quale il segretario provinciale Pd Michele Orlando, insieme ai primi cittadini bresciani Dem, ha invitato il prefetto a imporre a tutti i sindaci, compresi quelli contrari, il modello dell’accoglienza diffusa.
«Le tensioni e le preoccupazioni sociali – ha aggiunto Lancini – che per i piddini si risolverebbero attuando la cosiddetta micro-accoglienza in realtà si moltiplicherebbero, perché la comunità, se stravolta nei suoi naturali equilibri, soprattutto per scelte imposte, naturalmente reagisce chiudendosi a riccio in difesa di quei valori sociali e democratici che ha faticosamente ottenuto e che verrebbero messi a repentaglio dalla presenza di culture diverse e per tanti versi addirittura contrapposte».
«È molto grave – ha puntualizzato Lancini – che il segretario provinciale Pd Orlando voglia fare il furioso a tutti i costi chiedendo alla prefettura di “imporre” l’accoglienza obbligata dei cosiddetti profughi anche a casa di quei sindaci che, rispettando il volere dei loro cittadini, non li vogliono. Fino a prova contraria la Costituzione della Repubblica italiana definisce ruoli, competenze e responsabilità delle varie istituzioni che la compongono, e non mi pare proprio che tra i poteri del prefetto ci possa essere quest’imposizione che sarebbe un abuso. L’imposizione che pretende il Pd bresciano dal prefetto sarebbe come il soggiorno obbligato che lo Stato applica ai mafiosi mettendoli al confino, solo che per assurdo i confinati in casa nostra saremmo noi. Se vogliono questo, votino una legge in Parlamento, tanto porcata più, porcata meno questo Renzi non s’accorge».
«Domani in piazza Padre Costantino ad Adro – ha concluso Lancini – verrà organizzato un gazebo di protesta durante il quale si chiederà la collaborazione dei cittadini perché segnalino l’eventuale presenza di clandestini ospitati sul territorio anche da soggetti privati, visto che la prefettura non lo comunica nemmeno ai sindaci».
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