(e.b.) Gli chiedono di essere ospite (parlante) di un istituto di cultura all’estero e di tenere il suo discorso in lingua inglese, ma lui si rifiuta: “Perché noi, che parliamo un idioma nativo per almeno 65 milioni di persone e non certo secondario in ambito europeo, dovremmo essere così provinciali da sacrificarlo?”.
Si giustifica così Paolo Bolpagni, giovane storico dell’arte, docente universitario e responsabile della Collezione Paolo VI – arte contemporanea, e lo fa con un post su Facebook dove racconta di aver rifiutato l’invito di un istituto di cultura estero “perché mi si chiedeva di leggere la mia relazione in inglese”. Nessun rimpianto però all’orizzonte: “Sono contento di averlo fatto”, ammette Bolpagni. Contento di non essersi “piegato” all’idioma dominante inglese, perché “quando noi italiani – parlo almeno del mio caso – organizziamo convegni e abbiamo ospiti stranieri non domandiamo loro di parlare nella nostra lingua, ma semmai organizziamo servizi di traduzione simultanea”.
Da parte del giovane storico dell’arte bresciano, classe 1979, nessuna incapacità ad esprimersi in lingua inglese, tanto che precisa: “io conosco bene il francese e il tedesco, sono perfettamente in grado di leggere una relazione in inglese (e ho parecchie pubblicazioni uscite direttamente in inglese)”, ma la precisa volontà di esprimersi in italiano, a maggior ragione quando deve “parlare di un artista italiano in un istituto di cultura italiana (frequentato perlopiù da italiani o persone che studiano l’italiano)”.
A Ponte di Legno l'acqua della vasca del Tonale è tornata potabile. A comunicarlo è…
Si è fortunatamente conclusa nel migliore dei modi la brutta disavventura che un cane di…
ROMA (ITALPRESS) – “Il presidente Macron dice sostanzialmente che la Ue ha bisogno di un…
ROMA (ITALPRESS) – “Chiederemo di aggiungere all’articolo 32 della Costituzione questo passaggio: La Repubblica garantisce…
Non c'è pace a Lonato del Garda per il Centro socio culturale La Stazione gestito…
Bisognerà attendere ancora per conoscere l'esito della vicenda che ha portato alla morte di Omar…