Superamento del limite delle polveri sottili: a Brescia in 14 anni ha causato 3mila morti
685 decessi per cause respiratorie, 1.500 decessi per infarto, 1.200 per ictus, a tutto ciò si aggiungano 32mila ricoveri per cause respiratorie. No, non è un bollettino di guerra, ma la correlazione stratta tra inquinamento da polveri sottili e decessi nella sola città di Brescia, nei 14 anni dal 2000 al 2013.
Una ricerca condotta dall’Osservatorio epidemiologico dell’Asl riporta prepotentemente il tema dell’inquinamento dell’aria nella cronaca cittadina, in una stagione dove solitamente non viene affrontato il problema. Lo studio, dal titolo "Polveri sottili ed effetti a breve termine sulla salute", ha preso in esame i dati dell’Arpa sull’inquinamento e li ha incrociati con quelli relativi a ricoveri, malattie e mortalità. Il risultato è davvero spiazzante, e lo diventa ancor di più se accanto ai dati sulla salute si aggiungono quelli relativi ai costi delle malattie per la società: se è vero che ogni ricovero per motivi legati a patologie respiratorie costa in media 2.500 euro, i 58mila ingressi in ospedale derivanti dal superamento del limite dei 20microgrammi di polveri sottili nell’aria (limite raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità, diverso da qullo dei 50microgrammi fissato dall’Unione Europea) sul territorio dell’Asl di Brescia sono costati oltre 146 milioni di euro solo nell’ultimo decennio.
Qui il documento completo prodotto dall’Asl.
(Red.)