Da mesi, puntualmente, lo ripete: il biglietto unico ha svuotato il portafoglio dei bresciani. La denuncia è sempre di Legambiente, che snocciola i numeri: differenze del 40% sul costo dell’abbonamento mensile dell’autobus, linea Brescia Castegnato, aumento del 33% sulla Brescia Manerbio, del 30% sulla Brescia Ghedi e del 18% sulla Brescia Iseo. L’Associazione lo definisce una vessazione e aggiunge, in una nota, che oltre alle tariffe aumentate, si sarebbero ridotte le corse. "Questo sistema tariffario è iniquo e fallimentare. La Provincia e il Comune di Brescia devono sospendere questa ingiusta integrazione tariffaria che ha ridotto la competitività del trasporto pubblico ed ha provocato un crollo dell’utenza del 6/7%, circa un milione di utenti su base annua a favore dell’automobile". E proprio questa l’ultima accusa di Legambiente: con tale politica, secondo l’Associazione, si è favorito il ritorno alle quattro ruote.
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