Virus informatico Cryptolocker: nei guai anche un bresciano. 277mila euro il bottino

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Sette giovani si sono messi in società ed hanno creato un virus informatico anomalo, tramite il quale effettuavano delle vere e proprie estorsioni online. Uno di loro è bresciano, e al pari dei colleghi è ora indagato per riciclaggio ed estorsione. 

Cryptolocker, questo il nome del virus che da fine 2013 ha infettato migliaia di sistemi operativi Windows. La dinamica del virus è spiegata dagli uomimi della polizia postale: "Il Cryptolocker è un virus devastante che viene trasmesso da indirizzi email apparentemente provenienti da corrieri per le spedizioni o agenzie governative nazionali, contenenti link o allegati che una volta aperti criptano il contenuto delle memorie dei computer. Gli utenti, per riaprire i propri file, erano costretti a pagare un vero e proprio riscatto in «bitcoin», una valuta elettronica virtuale difficilmente tracciabile, a fronte del quale veniva loro inviato via posta elettronica un programma per la decrittazione del contenuto del computer" (qui tutti i dettagli). 

I sette indagati, tra cui un bresciano, sono disoccupati ed hanno età compresa tra i 23 e i 27 anni, tranne uno che ha 40 anni ed un impiego nel settore informatico.
(red.)

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