Sono circa il 20 per cento i profughi che, dopo essere arrivati a Brescia, si sono persi nel nulla. Uomini e donne, meno di 150, che una volta arrivati al centro Pampuri di via Corsica per l’identificazione e il successivo smistamento nei vari centri di accoglienza della provincia, decidono di continuare il viaggio da soli verso altre mete, nella maggior parte dei casi aiutati da connazionali che riescono a farli espatriare verso il Nord Europa, Francia e Germania.
Secondo quanto riporta il Corsera di Brescia si tratterebbe per la maggior parte di immigrati di origine somala ed eritrea. La scorsa settimana una ventina di donne eritree, subito dopo l’èarrivo a Brescia, ha fatto perdere le sue tracce. La fuga verso un posto migliore però rappresenta anche l’uscita dalla macchina burocratica istituzionale che gestisce i profughi che a quel punto diventano clandestini a tutti gli effetti e non potranno godere dell’accoglienza. La libertà ha un prezzo.
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