Sentinelle in piedi, Bragaglio attacca Lacquaniti e Arcigay: tutti hanno diritto di manifestare

L’ex Assessore Claudio Bragaglio, in un comunicato stampa, attacca apertamente il compagno di partito Lacquaniti, ex Sel, e l’Arcigay, rispetto alla manifestazione delle Sentinelle in Piedi che si è tenuta a Brescia sabato 23 maggio. “Non si combattano le proprie discriminazioni discriminando gli altri. Comprese le ‘Sentinelle’, quand’anche abbiano idee opposte ed inaccettabili” scrive Bragaglio, sottolineando che impedire di manifestare in modo pacifico a chi ha idee contrarie alle proprie non è il giusto atteggiamento.

DI SEGUITO IL COMUNICATO INTEGRALE

In merito ad alcune dichiarazioni sulla vicenda del ‘boicottaggio’ di Desenzano e di Salò, espresse a seguito della manifestazione delle ‘Sentinelle in piedi’,  vorrei fare alcune considerazioni.

All’on. Lacquaniti, da poco approdato al PD. Per quanto sia anch’io anni luce lontano dalle posizioni delle ‘Sentinelle in piedi’,  il richiedere alla Questura di ritirare l’autorizzazione per la manifestazione delle Sentinelle  – in assenza di problemi di ordine pubblico – mi sembra una ‘genialata’ inaccettabile. In termini di principio democratico e pure d’opportunità politica. Avrebbe dovuto bastargli il primo punto, quello del principio,  per  sconsigliarlo dallo scrivere quel che ha scritto. Peraltro contro autorizzazioni per manifestazioni che sono neppure in capo al Comune.

Per quel che conta e per quel che mi riguarda, in fatto di tolleranza mi sentirei di esprimere il punto di vista d’un PD decisamente…diverso.

In quanto poi agli amici dell’Arci Gay vorrei dire loro che trovo del tutto inaccettabile, ma ancor prima  incomprensibile, questa loro campagna ‘urbi et orbi’ in Europa per  il ‘boicottaggio’ delle città di Desenzano e di Salò.

In tutta amicizia. Da quando in qua  si fan battaglie per danneggiare una città, cittadini ed operatori culturali, turistici ed economici, molti dei quali, tra l’altro, condividono le idee più aperte e l’impegno per i diritti civili? Condivido al riguardo  la posizione assunta dal sindaco di Desenzano,  Rosa  Leso.

E non dubito che si otterrà l’effetto opposto a quello ‘provocatoriamente’ sollecitato, ovvero che molti cittadini esprimeranno la loro solidarietà alle città ‘boicottate’. Pur essendo in prima fila – lo ha ricordato l’amica Leso – proprio contro l’omofobia.

Sono altresì  convinto che non si combattano le proprie discriminazioni discriminando gli altri. Comprese le ‘Sentinelle’, quand’anche abbiano idee opposte ed inaccettabili.

E a questo punto  perché proprio e solo Desenzano e Salò, e non le decine di Comuni in cui si son tenute o si terranno in Provincia simili manifestazioni? Anche a Brescia, dove pure le Sentinelle manifestano? Ovvero nella città il cui Consiglio comunale ha accolto in modo aperto una Petizione contro le discriminazioni e l’omofobia, sostenuta anche dall’Arci Gay?

Un pasticcio da cui dissociarsi esplicitamente, destinato a ritorcersi malamente contro una giusta battaglia. Con il rischio di ritrovarsi in una tagliola tra ‘opposti fondamentalismi’.

E non vale dire, come pure s’è detto: la provocazione di Desenzano è utile per far discutere. Discutere? Ma da tempo si è, per nostra fortuna,  ben oltre la ‘discussione’  e si è già entrati nella fase  cruciale della legificazione (vedi p.e. il progetto sulle Unioni Civili della sen. Cirinnà) , dove cruciale non è provocare, ma costruire consenso, soprattutto nella  ‘zona grigia’ del Paese e di vari partiti. PD incluso.  Un’area che va ‘convinta’ e non ‘provocata’!  Quindi non sto parlando delle ‘Sentinelle’, ma dei cittadini delle dieci, cento, mille Desenzano.

Se nel comune di Brescia si fosse seguita la linea della ‘provocazione’, la Petizione in Consiglio sarebbe stata semplicemente respinta. E a stragrande maggioranza.

Si è tanto più forti ad esigere i diritti propri, quando si riconoscono anche i diritti altrui. A partire da quelli di poter manifestare anche idee opposte alle nostre. E, come ha giustamente sostenuto anche il consigliere comunale Benzoni, della ‘Lista Castelletti’, basta un attimo per passare dalla parte della ragione a quella del torto.

 

Claudio Bragaglio

Brescia, 23.5.2015

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Redazione BsNews.it

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