"Non si può morire per un cinghiale, così come non possiamo continuare a risarcire, seppur in misura insufficiente, centinaia di agricoltori per i danni provocati ogni giorno da cinghiali, nutrie e altri animali selvatici, rinunciando a misure più incisive solo per paura di irritare certe fronde animaliste. Per queste ragioni, a breve, presenterò una proposta di legge sul tema in Consiglio regionale." Così Fabio Rolfi, vice capogruppo della Lega Nord in Regione Lombardia.
"La tragedia di Iseo è la dimostrazione di quanto sia diffuso il problema e di quanta impotenza e disperazione ci siano negli agricoltori di queste zone, costretti spesso a fare da soli a causa dell’insufficienza delle azioni istituzionali di contenimento attualmente messe in atto. Per queste ragioni occorre ripensare le norme, tornare a valorizzare il ruolo del cacciatore come strumento di regolamentazione dell’ecofauna, rendere più ampie e diffuse le zone e i tempi di prelievo. Altre tragedie devono e possono essere evitate, l’agricoltura di montagna, che già sconta tante difficoltà, non può essere – conclude Rolfi – abbandonata a se stessa."
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